Ecco chi sono i sabaudi!

Ecco chi sono i sabaudi che l’Amministrazione comunale di Nuragus vuole “sfrattare”, opportunamente e giustamente, dalle vie del paese.:
1.Umberto I
Umberto I di Savoia, re d’Italia dal 1878 al 1900 fu responsabile (o comunque corresponsabile in quanto capo dello stato) delle scelte più devastanti e perniciose, che furono prese dai Governi, che operarono durante il suo regno, nei confronti della Sardegna. In modo particolare nel campo economico e fiscale, nel campo ambientale (con la deforestazione selvaggia), nel campo delle libertà civili e della democrazia, con leggi liberticide e una repressione feroce: Mi limito in questa sede a ricordare la sua politica repressiva e sanguinaria .
Umberto I non fu solo connivente con la politica coloniale, autoritaria, repressiva e liberticida dei Governi di fine Ottocento, da Crispi in poi, ma un entusiasta sostenitore: appoggiò le infauste “imprese” in Africa (con l’occupazione dell’Eritrea (1885-1896) e della Somalia (1889-1905), che tanti lutti e spreco di risorse finanziarie comportò: ben 6.000 uomini (morirono nella sola battaglia e sconfitta di Adua nel 1896 e 3.000 caddero prigionieri).
Fu altrettanto sostenitore del tentativo, di imporre leggi liberticide da parte del governo del generale Pelloux nel 1898, tendenti a restringere le libertà (di associazione , riunione ecc) garantite dallo Statuto. Sempre nel 1898 (8 e 9 maggio), le truppe del generale Fiorenzo Bava Beccaris spararono sulla folla inerme uccidendo circa 80 dimostranti e ferendone più di 400.
Ebbene il re Umberto, ribattezzato dagli anarchici Re mitraglia, forse per premiare il generale stragista per la portentosa “impresa” non solo lo insignì della croce dell’Ordine militare di savoia ma in seguito lo nominerà senatore!
Questo in Italia. In Sardegna l’anno seguente nel 1899 assisteremo alla “Caccia grossa”! Il capo del governo, il generale Pelloux – quello delle leggi liberticide che non passeranno solo per l’ostruzionismo parlamentare della Sinistra – invierà in Sardegna un vero e proprio esercito che, con il pretesto di combattere il banditismo, nella notte fra il 14 e il 15 maggio arrestò migliaia di persone.
Ecco come descrive la Caccia grossa Eliseo Spiga ”Lo stato rispondeva la banditismo cingendo il Nuorese con un vero e proprio stato d’assedio, senza preoccuparsi,,,di un’intera società che si vedeva invasa e tenuta in cattività come un popolo conquistato…Ed ecco gli arresti, a migliaia donne, vecchi e ragazzi…sequestrate tutte le mandrie e marchiate col fatidico GS, sequestro giudiziario…venduti in aste punitive tutti i beni degli arrestati e dei perseguiti…Gli arrestati furono avviati a piedi, in catene, ai luoghi di raccolta, Un sequestro di persona in grande, per fare scuola”8 .
Ma la Sardegna, la repressione poliziesca durante il regno di Umberto I l’aveva conosciuta anche prima del 1899, in particolare a Sanluri. In questo grosso centro del Campidano, in un clima di povertà, di incertezza e disperazione, il 7 agosto 1881, scoppiò una sommossa popolare contro il carovita e gli abusi fiscali, (Su trumbullu de Seddori), sommossa repressa violentemente: ci furono 6 morti.
Il fatto suscitò notevole apprensione in tutta l’Isola. e in gran parte della terra ferma, per i morti e per le gravi conseguenze giudiziarie. .
L’8 novembre 1882 ebbe inizio il “Processo” giustamente chiamato della fame, perché venivano processati dei poveracci morti di fame: Tale processo per il numero degli imputati e per la sua durata, (terminò il 26 febbraio 1883) fu ritenuto uno dei più importanti dell’isola.
La sentenza fu molto pesante, soprattutto verso alcuni imputati giovanissimi: Venne condannato a 10 anni di reclusione Franceschino Garau Manca, detto “Burrullu” di anni 16, mentre Giuseppe Sanna Murgano di anni 19 ed Antonio Marras Ledda di anni 18 furono condannati a 16 anni di Lavori Forzati.
2. Regina Margherita (la moglie di Umberto I)
La storia ci dice che fu un personaggio nefasto per la Sardegna (e l’Italia tutta): profondamente reazionaria, fu una nazionalista convinta e sostenne la politica imperialista e coloniale delirante di Francesco Crispi. Come sostenne la repressione delle rivolte popolari, specie quelle avvenute nei moti di Milano del 1898 (8 e 9 maggio), quando le truppe del generale Fiorenzo Bava Beccaris, con i cannoni, spararono sulla folla inerme uccidendo 80 dimostranti e ferendone più di 400.
Ma non basta. Sosterrà le scelte più nefaste e infami del figlio Sciaboletta (alias Vittorio Emanuele III) e fu una convinta sostenitrice del Fascismo.Ecco chi sono i sabaudi che l’Amministrazione comunale di Nuragus vuole “sfrattare”, opportunamente e giustamente, dalle vie del paese.:
1.Umberto I
Umberto I di Savoia, re d’Italia dal 1878 al 1900 fu responsabile (o comunque corresponsabile in quanto capo dello stato) delle scelte più devastanti e perniciose, che furono prese dai Governi, che operarono durante il suo regno, nei confronti della Sardegna. In modo particolare nel campo economico e fiscale, nel campo ambientale (con la deforestazione selvaggia), nel campo delle libertà civili e della democrazia, con leggi liberticide e una repressione feroce: Mi limito in questa sede a ricordare la sua politica repressiva e sanguinaria .
Umberto I non fu solo connivente con la politica coloniale, autoritaria, repressiva e liberticida dei Governi di fine Ottocento, da Crispi in poi, ma un entusiasta sostenitore: appoggiò le infauste “imprese” in Africa (con l’occupazione dell’Eritrea (1885-1896) e della Somalia (1889-1905), che tanti lutti e spreco di risorse finanziarie comportò: ben 6.000 uomini (morirono nella sola battaglia e sconfitta di Adua nel 1896 e 3.000 caddero prigionieri).
Fu altrettanto sostenitore del tentativo, di imporre leggi liberticide da parte del governo del generale Pelloux nel 1898, tendenti a restringere le libertà (di associazione , riunione ecc) garantite dallo Statuto. Sempre nel 1898 (8 e 9 maggio), le truppe del generale Fiorenzo Bava Beccaris spararono sulla folla inerme uccidendo circa 80 dimostranti e ferendone più di 400.
Ebbene il re Umberto, ribattezzato dagli anarchici Re mitraglia, forse per premiare il generale stragista per la portentosa “impresa” non solo lo insignì della croce dell’Ordine militare di savoia ma in seguito lo nominerà senatore!
Questo in Italia. In Sardegna l’anno seguente nel 1899 assisteremo alla “Caccia grossa”! Il capo del governo, il generale Pelloux – quello delle leggi liberticide che non passeranno solo per l’ostruzionismo parlamentare della Sinistra – invierà in Sardegna un vero e proprio esercito che, con il pretesto di combattere il banditismo, nella notte fra il 14 e il 15 maggio arrestò migliaia di persone.
Ecco come descrive la Caccia grossa Eliseo Spiga ”Lo stato rispondeva la banditismo cingendo il Nuorese con un vero e proprio stato d’assedio, senza preoccuparsi,,,di un’intera società che si vedeva invasa e tenuta in cattività come un popolo conquistato…Ed ecco gli arresti, a migliaia donne, vecchi e ragazzi…sequestrate tutte le mandrie e marchiate col fatidico GS, sequestro giudiziario…venduti in aste punitive tutti i beni degli arrestati e dei perseguiti…Gli arrestati furono avviati a piedi, in catene, ai luoghi di raccolta, Un sequestro di persona in grande, per fare scuola”8 .
Ma la Sardegna, la repressione poliziesca durante il regno di Umberto I l’aveva conosciuta anche prima del 1899, in particolare a Sanluri. In questo grosso centro del Campidano, in un clima di povertà, di incertezza e disperazione, il 7 agosto 1881, scoppiò una sommossa popolare contro il carovita e gli abusi fiscali, (Su trumbullu de Seddori), sommossa repressa violentemente: ci furono 6 morti.
Il fatto suscitò notevole apprensione in tutta l’Isola. e in gran parte della terra ferma, per i morti e per le gravi conseguenze giudiziarie. .
L’8 novembre 1882 ebbe inizio il “Processo” giustamente chiamato della fame, perché venivano processati dei poveracci morti di fame: Tale processo per il numero degli imputati e per la sua durata, (terminò il 26 febbraio 1883) fu ritenuto uno dei più importanti dell’isola.
La sentenza fu molto pesante, soprattutto verso alcuni imputati giovanissimi: Venne condannato a 10 anni di reclusione Franceschino Garau Manca, detto “Burrullu” di anni 16, mentre Giuseppe Sanna Murgano di anni 19 ed Antonio Marras Ledda di anni 18 furono condannati a 16 anni di Lavori Forzati.
2. Regina Margherita (la moglie di Umberto I)
La storia ci dice che fu un personaggio nefasto per la Sardegna (e l’Italia tutta): profondamente reazionaria, fu una nazionalista convinta e sostenne la politica imperialista e coloniale delirante di Francesco Crispi. Come sostenne la repressione delle rivolte popolari, specie quelle avvenute nei moti di Milano del 1898 (8 e 9 maggio), quando le truppe del generale Fiorenzo Bava Beccaris, con i cannoni, spararono sulla folla inerme uccidendo 80 dimostranti e ferendone più di 400.
Ma non basta. Sosterrà le scelte più nefaste e infami del figlio Sciaboletta (alias Vittorio Emanuele III) e fu una convinta sostenitrice del Fascismo.

Ecco chi sono i sabaudi!ultima modifica: 2020-12-09T10:39:10+01:00da zicu1
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