Flumini, 2 agosto, presentazione libro di Francesco Casula: La Lingua sarda e l’insegnamento a scuola (Alfa editrice, Euro 14)

Flumini-Quartu Sant’Elena – LA LINGUA SARDA E L’INSEGNAMENTO A SCUOLA” di Francesco Casula

 
Pubblicazione:

Lunedì, 30 Luglio, 2012 – 10:46

 

L’Associazione ITA MI CONTAS in collaborazione con la Biblioteca di Flumini organizza per il 2 agosto (ore 28 presso la Biblioteca di Flumini) la presentazione del libro:

LA LINGUA SARDA E L’INSEGNAMENTO A SCUOLA” di Francesco Casula, (Alfa Edizioni, Euro 14).

Sarà presente l’Autore.

Presentazione
Nella prima parte, questo volumetto raccoglie e sviluppa i temi che l’Autore ha svolto e affrontato in una serie di Conferenze-lezioni sulla Lingua sarda in alcune scuole della Provincia di Cagliari, segnatamente nei Licei classici .
Nella seconda invece si riporta la legislazione internazionale, europea, nazionale e regionale a tutela delle minoranze linguistiche, commentata dall’avvocato Debora Steri.
Si tratta di temi, per lo più sconosciuti ai giovani, anche perché assenti nei curricula e nei programmi scolastici . La scuola infatti da sempre ha espunto ed escluso la Lingua sarda come del resto la storia e –in genere- tutto quanto attiene all’universo culturale sardo.
E ciò, nonostante i programmi della Scuola elementare – e, sia pure ancora in misura insufficiente della scuola media e superiore– raccomandino di portare l’attenzione degli alunni “sull’uomo e la società umana nel tempo e nello spazio, nel passato e nel presente, nella dimensione civile, culturale, economica, sociale, politica e religiosa, per creare interesse intorno all’ambiente di vita del bambino, per accrescere in lui il senso di appartenenza alla comunità e alla propria terra”.
“E’ compito della scuola elementare – si afferma ancora – stimolare e sviluppare nei fanciulli il passaggio dalla cultura vissuta e assorbita direttamente dall’ambiente di vita, alla cultura come ricostruzione intellettuale”.
Ciò significa –per quanto attiene per esempio alla lingua materna– partire da essa per pervenire all’uso della lingua italiana e delle altre lingue, senza drammatiche lacerazioni con la coscienza etnica del contesto culturale vissuto, in un continuo e armonico arricchimento della mente e dell’intelletto, per aprire nuovi e più ampi orizzonti alla formazione e all’istruzione.
La pedagogia moderna più attenta e avveduta infatti ritiene infatti che la lingua materna e i valori alti di cui si alimenta siano i succhi vitali, la linfa, che nutrono e fanno crescere i giovani, ancorandoli fortemente alle loro “radici” etno-storiche, etno -culturali ed etno-linguistiche, senza correre il gravissimo pericolo di essere collocati fuori dal tempo e dallo spazio contestuale alla loro vita. Solo essa consente di saldare le valenze e i prodotti propri della sua cultura ai valori di altre culture. Negando la lingua materna, non assecondandola e coltivandola si esercita grave e ingiustificata violenza sui giovani, nuocendo al loro sviluppo e al loro equilibrio psichico. Li si strappa al nucleo familiare di origine e si trasforma in un campo di rovine la loro prima conoscenza del mondo. I bambini infatti –ma il discorso vale anche per i giovani studenti delle medie e delle superiori– se soggetti in ambito scolastico a un processo di sradicamento dalla lingua materna e dalla cultura del proprio ambiente e territorio, diventano e risultano insicuri, impacciati, “poveri” sia culturalmente che linguisticamente.

Flumini, 2 agosto, presentazione libro di Francesco Casula: La Lingua sarda e l’insegnamento a scuola (Alfa editrice, Euro 14)ultima modifica: 2012-07-30T14:27:51+02:00da zicu1
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