Solidarietà a Franco Scanu, sindaco di Sindia.

QUELLA BOMBA

CHE FA TORNARE

LA VIOLENZA

di Francesco Casula

La vicenda della bomba contro il sindaco di Sindia Franco Scanu merita e abbisogna di una riflessione e di uno “scavo”. E’ sbagliato, per intanto,  derubricarla a semplice bravata o mero vandalismo. Sia ben chiaro: nessun giustificazionismo o alibi, per l’atto infame e ignobile. Vigliacco e autolesionista per l’intera comunità sindiese. Da condannare, fermamente, senza se e senza ma. Specie se si considera che è stato perpetrato ai danni di una persona tranquilla, pacifica e dialogante. Aperta al confronto. Aliena da furori ideologici e politici. Che sempre più appartiene a una “casta al contrario” – quella appunto dei sindaci e degli amministratori dei paesi sardi ma segnatamente di quelli del Nuorese – che dalle cariche politico-amministrative subisce solo danni e rogne, al posto di benefici e privilegi. I Comuni isolani infatti – massacrati e taglieggiati dalla politica del governo Monti – ormai non hanno più nemmeno lacrime per piangere. Quotidianamente di fronte all’alternativa di chiudere le scuole materne o riparare le strade. Costretti spesso ad aumentare le imposte locali per poter erogare i servizi essenziali alla popolazione. E’ infatti finita da un pezzo  l’era degli appalti o della distribuzione clientelare di posti di lavoro e risorse ad amici e famigli. Oggi, sindaci e amministratori in Sardegna sono uomini di frontiera, l’ultimo presidio della rappresentanza democratica. Occorre dunque che non vengano lasciati soli: insieme alla condanna per gli atti di intimidazione è necessaria perciò la solidarietà delle comunità. Che oltrepassi l’emozione del momento. Solidarietà che deve tradursi in partecipazione democratica per ricostruire, dal basso, la coesione sociale. E’ infatti nella disgregazione e nella mancanza di forti valori comunitari condivisi che alberga, nasce e cresce l’atto violento.

Altrimenti, temo, simili episodi aumenteranno a dismisura. E la Sardegna rischia di detenere, su questo versante, altri poco invidiabili primati: se è vero come risulta da un testo facente riferimento al “rapporto sulla criminalità in Sardegna”, redatto nel 2010 da un ateneo sardo e depositato in Parlamento, che nell’Isola “negli ultimi quattro anni ci sono stati 1313 attentati, primato che supera la Sicilia di tre volte, la Campania di cinque volte e regioni come le Marche e la Valle d’Aosta di ben cento volte”.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 27-7-2012

 

 

Solidarietà a Franco Scanu, sindaco di Sindia.ultima modifica: 2012-07-27T10:05:00+02:00da zicu1
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