Cose Sarde


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del 21 novembre 2011

 

E IN COMMISSIONE

VALE SOLTANTO

IL DIKTAT DI ROMA

di Francesco Casula

Pacta servanda sunt, recita

un antico adagio latino.

Integrato e completato

da unu diciu sardu: sa

paraula si mantenet. Sottendono

ambedue un valore tipico

della civiltà latina e sarda: la necessità

di tener fede alla parola data e

di mantenere le promesse fatte. Tale

valore non sembra albergare nel

nostro Consiglio regionale. Che

pure dovrebbe essere abitato dagli

aristoi o, per rimanere a casa nostra

senza scomodare il lessico greco,

dai boni homines della Carta De

Logu. Insomma dai migliori: dae

sos omines de gabbale, di valore.

Ma evidentemente, vieppiù, la selezione

dei politici, è al contrario.

Capita così che nel Parlamento sardo,

la più alta espressione della nostra

rappresentanza, la parola data

è deprivata del suo valore. Questi i

fatti. Nella Regione Sardegna a metà

consiliatura devono essere rinnovate,

per regolamento, le commissioni

consiliari. L’intera opposizione

definisce un accordo globale

riguardanti le stesse, per

quanto attiene alle vicepresidenze.

Per la seconda (Diritti civili ed emigrazione)

viene scelta e designata

Claudia Zuncheddu. Che puntualmente

onora l’accordo permettendo

ai consiglieri del Pd di essere

eletti vicepresidenti in diverse

commissioni e non solo. Gli stessi

invece non mantengono l’i m p egno:

votano un consigliere del

Pdci. Cos’è successo? È lo stesso

capogruppo del Pd, Giampaolo

Diana a rivelarcelo, candidamente:

“Abbiamo ricevuto tutti una lettera

del leader del Pdci, Oliviero Diliberto,

che ci segnalava come il suo

partito contava sulla riconferma di

Ben Amara”.

Naturalmente alle segreterie romane

non si può dir di no e dunque gli

ordini da loro imposti valgono più

degli accordi presi in Sardegna: viene

eletto Ben Amara e non Zuncheddu.

E la parola data? Carta

straccio. E le pompose affermazioni

sull’autonomia politica del Pd

dalle centrali italiane? Chiacchiere.

Nella migliore tradizione dei sudditi

o, se ci aggrada di più, degli

yes-man sempre proni e servili di

fronte al capo. Inaffidabili. E sarebbero

questi l’alternativa al moriente

sistema e regime berlusconiano?

E che dire di Diliberto, leader della

sinistra dura, pura, e moralizzatrice?

Forse le lunghe e assidue frequentazioni

del potere e dei potenti

lo hanno trasformato a tal punto

che anche lui mutua dai suoi avversari

politici i peggiori costumi:

anche lui si adatta all’accozzo e alla

raccomandazione. Triste.

truncare. myblog. it

Cose Sardeultima modifica: 2011-11-21T14:53:00+01:00da zicu1
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