Eroe

 

 

 

Un eroe della rivoluzione antifeudale sarda

 

di Francesco Casula

 

Il 22 Marzo prossimo ricorre il bicentenario della morte di Giovanni Maria Angioy: il giudice di Bono, l’uomo di scienza e di varia cultura, l’imprenditore d’avanguardia ma soprattutto il protagonista e l’eroe della rivoluzione antifeudale sarda di fine settecento.

A tutt’oggi nessuna istituzione e nessun ente pare abbia approntato e previsto alcuna iniziativa per ricordare l’Alternos: su cui dunque continua il silenzio e l’oblio.

Dopo la sua sconfitta, fuggiasco ed esule è incarcerato a Casale dal governo piemontese. Nuovamente fuggiasco e ancora esule muore a Parigi povero e abbandonato dalle figlie all’età di 57 anni il 22 Marzo 1808. La sua tomba dovrebbe trovarsi nel cimitero di Pere-Lachaise, ma fin’ora non si è riusciti a trovarla.

Il Consiglio regionale sardo, associandosi all’oblio colpevole che avvolge lAngioy, si è ben guardato durante i suoi quasi 60 anni di vita, dal cercare la tomba dell’esule per riportarlo nella sua terra. Come s’è ben guardato del resto dal riportare le ceneri dei suoi due più grandi protagonisti del Novecento: Gramsci e Lussu.

Ma c’è persino qualcosa di più grave, almeno a livello simbolico. Un sindaco di Cagliari, non so chi –scrive Eliseo Spiga nell’ultimo suo saggio, la Sardità come Utopia- non ha dimenticato ma ha voluto infliggere all’Angioy un’offesa bruciante intestando la strada più importante al carnefice degli angioiani, Carlo Felice viceré e re, ottuso e sanguinario, e richiudendo il glorioso Alternos in un oscuro budello parallelo.

 

(pubblicato su il Sardegna il 30-1-08)

Eroeultima modifica: 2008-03-06T07:30:00+01:00da zicu1
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