Rifiuti

EMERGENZA RIFIUTI?

 

No, è una “faula manna”

 

di Francesco Casula

 

Premessa la condanna senza se e senza ma di qualsivoglia violenza e premessa altresì la solidarietà a Soru per gli ignobili atti di teppismo contro la sua abitazione privata, occorre ribadire che la decisione del Presidente di accettare l’aliga napoletana è gravemente sbagliata -e dunque da contestare – per motivi di metodo e di merito. La Sardegna non è una provincia imperiale e Soru non è il dominus delegato a governarla in proprio e da solo. Vi sono rappresentanze popolari –dal Consiglio regionale alle comunità locali, ad iniziare dai Comuni e dai Sindaci-  che debbono essere informate, esprimersi ed essere coinvolte nelle scelte, specie quando è in ballo la salute delle popolazioni e non solo. Occorre che la pletora di consiglieri e consulenti del Presidente, ricordi tutto ciò a Soru: a meno che gli appannaggi delle migliaia di euro non li abbiano definitivamente azzerati e ridotti al silenzio e all’afasia. Si è trattato di solidarietà a fronte di una emergenza? Si tratta di una colossale mistificazione, di una faula manna. L’emergenza è costituita da una disastro naturale: un terremoto, un’inondazione. Come è successo a Firenze che vide i volontari sardi in prima fila a prestare aiuti e solidarietà. E’ la stessa responsabile di comunicazioni, affari legali e protezione civile della UE a Strasburgo, Pia Bucella, a sostenerlo: “Alt. Non vorrei fosse usata la parola <emergenza>. Se un fatto dura da 14 anni è un errore lessicale. Parliamo piuttosto di crisi” (Espresso del 24-1-2008). Una crisi che ha responsabili precisi e ben individuati, –Bassolino in primis- che sono ancora là, incollati alle loro poltrone.

Vi sono poi motivi di merito: la Sardegna soffre atavicamente di gravi diseconomie (trasporti, energia, credito), ha un apparato industriale in disfacimento, un comparto agro-pastorale in grave crisi, vede aumentare a dismisura la povertà, per non parlare dei 100 mila e più disoccupati. Le rimane un unico bene prezioso: l’ambiente, i suoi prodotti di qualità e di eccellenza derivanti da un territorio ancora non del tutto compromesso e devastato, su cui può puntare per imboccare la strada della prosperità.

Ebbene, quelle tonnellate di aliga, che sbarcano settimanalmente a Cagliari, anche a prescindere dalla quantità, attentano all’unico bene che ancora possediamo. Anche simbolicamente e comunque nell’immaginario collettivo -dei sardi e non solo- deturpano la nostra Isola.

Oltretutto –ma Soru dovrebbe saperlo- lo sbarco è illegittimo perché viola la legge regionale n.6 del 2001 che prevede espressamente il divieto di “trasferire in Sardegna rifiuti ordinari”.

 

(pubblicato su L’Unione Sarda il 31-1-08)

Rifiutiultima modifica: 2008-03-06T07:25:00+01:00da zicu1
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