Le 2 Unità d’ Italia

Le 2 Unità d’Italia
di Francesco Casula

1. Quella “ufficiale” dei libri di testo scolastici e accademici ma dominante anche nei Media.
2. Quella de “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di “Paese d’ombre” di Giuseppe Dessì.

La prima, quella ufficiale è tutta tesa a esaltare le “magnifiche sorti e progressive” dell’Unità e, contestualmente, del processo risorgimentale, delle guerre d’indipendenza, e della “liberazione” del Sud, dall’oppressione borbonica.
La seconda sia nel romanzo di Tomasi di Lampedusa che in quello di Dessì, fortemente critica e smitizzante la visione oleografica e mistificatoria – quando non semplicemente falsa – degli storici codini e neosabaudi.

Iniziamo con il “Gattopardo”. Fu il Risorgimento e con lui l’Unità d’Italia, un processo di “cambiamento” o, addirittura, una “Rivoluzione”?
Per lo scrittore siciliano assolutamente no: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”*. dice Tancredi, nipote di Don Fabrizio, principe di Salina e protagonista del romanzo.
E tutto rimarrà come prima: anzi, i grandi proprietari terrieri continueranno a conservare e detenere i vecchi privilegi economici e sociali. E saranno addirittura nominati senatori del regno.
E per il Sud? Avrà “la libertà, la sicurezza, tasse più leggere”*?
Il contrario.
“Lo stato italiano che si formava sarà rapace…con leggi di espropria e di coscrizione che dal Piemonte sarebbero dilagate sin qui, come il colera. Vedrete, fu la sua non originale conclusione, vedrete che non ci lasceranno neanche gli occhi per piagere”*.
E i plebisciti?
Un imbroglio: anche i no diventano sì: Dice un personaggio del romanzo che aveva votato no :”Il mio no diventa un sì…ora tutti savoiardi sono!”*.
*Le frasi virgolettate sono tratte dal romanzo “Il gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Edizione conforme al manoscritto del 1957, Ed. La Biblioteca di Repubblica, , Roma, 1975)

Proseguiamo con “Paese d’ombre”.
“Era stato soltanto ingrandito il regno del re sabaudo”. E l’Italia era “divisa come prima e più di prima, giacché l’unificazione non era stato altro che l’unificazione burocratica della cattiva burocrazia dei vari stati italiani. Questi sardi impoveriti e riottosi non avevano nulla a che fare con Firenze, Venezia, Milano, con Torino, che considerava l’Isola come una colonia d’oltremare, o una terra di confino. In realtà fra gli stessi italiani del Continente, non c’era in comunione se non un’astratta e retorica idea nazionalistica, vagheggiata da mediocri poeti e da pensatori mancati”. E conclude: ”L’unità vera, quella per la quale tanti uomini si erano sacrificati, si sarebbe potuta ottenere soltanto con una federazione degli stati italiani”.

Le 2 Unità d’ Italiaultima modifica: 2020-09-13T09:51:32+02:00da zicu1
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