ABOLIRE I PICCOLI COMUNI?

 

 

 

CONTRO I TAGLI

 

ORA TUTTI UNITI

 

DIFENDIAMO

 

I NOSTRI COMUNI

 

di FRANCESCO CASULA

 

Il proposito governativo di accorpare i piccoli comuni, semplicemente per fare cassa, è insano e perverso. E, per quanto attiene alla Sardegna, sarebbe la premessa del suo annientamento: culturale e identitario, prima ancora che economico-sociale. Se quel proposito passasse, circa un terzo dei paesi sardi ((sono 118 su 377 i comuni con una popolazione inferiore ai 1000 abitanti)) sarebbe a rischio di morienza. E se si desse ascolto al serafico Formigoni, che ha proposto addirittura l’accorpamento dei comuni con meno di 5000 abitanti, in Sardegna ne “sopravviverebbero” 55! Sono infatti ben 322 quelli con una popolazione inferiore ai 5000 abitanti.

 

Per combattere i costi della politica, si afferma.  Ma di quali costi e sprechi stiamo parlando? –si chiede polemicamente Umberto Oppus, colto sindaco di Mandas e combattivo Direttore regionale dell’ANCI Sardegna. A fare i conti si fa presto, dichiara: tagliare i consigli comunali nei paesi con meno di 1000 abitanti, comporterebbe un risparmio di poco più di 1000 euro all’anno. Che, moltiplicato per i 118 centri a rischio, fa circa 120mila euro. Troppo poco per mettere a rischio diritti fondamentali quali la rappresentanza democratica o, ancora peggio, innescare rivalità.

 

Parliamo dunque di un “risparmio” risibile. A fronte degli immani sprechi della politica che si annidano nei milionari rimborsi elettorali ai Partiti –ma un referendum non aveva bocciato il finanziamento ai Partiti?-, nei sontuosi emolumenti ai parlamentari, nelle consulenze strapagate, negli Enti inutili, nelle sponsorizzazioni clientelari. A proposito: a qual fine i 100.000 euro regalati dalla Regione a C. L per il suo meeting a Rimini?

 

I paesi sardi –piccoli o grandi poco importa- sono bastimenti carichi di storia, di riti e tradizioni, di cultura materiale e immateriale; sono un incunabolo dell’identità etno-nazionale, culturale e linguistica dei Sardi; rappresentano molta parte del patrimonio di comunitarismo, solidarismo e ospitalità: valori alti e immarcescibili che hanno caratterizzato la nostra peculiare storia e civiltà. Dovremmo perderli perché alcuni gerarchi romani e milanesi hanno deciso di raschiare qualche migliaia di euro dai nostri Comuni? No, questa volta, non prevalebunt! Ma per questo è necessaria l’unità e la concordia dei Sardi per respingere al mittente la provocatoria decisione.

 

 

 

Pubblicato su Sardegna Quotidiano del 22-8-2011

 

 

 

ABOLIRE I PICCOLI COMUNI?ultima modifica: 2011-08-23T10:56:12+02:00da zicu1
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