Meglio Amsicora di Lamarmora.

di Francesco Casula*

L’ipotesi avanzata da Doddore Meloni di ribattezzare “Punta Lamarmora” con “Punta Amsicora” non è andata giù ai discendenti del generale. Secondo uno di loro, Rodolfo Mori Ubaldini degli Alberti, il nome della vetta più alta dell’Isola non si tocca: tanti e tali sono i meriti del progenitore. Ma è proprio così? Più di uno storico avanza almeno dubbi e riserve. Certo, è difficile negare a Alberto Ferrero della Marmora, scrittore, geografo e militare, che visiterà la Sardegna, la prima volta nel 1819 e in seguito vi soggiornerà più volte, la capacità di studioso che consegna alla cultura sarda molti scritti: come “Itinerarie de l’île de Sardaigne” (1860) ma soprattutto quei monumenti che sono i quattro volumi di “Voyage en Sardaigne, ou description statitique, phisique e politique de cette ile, avec des recherches sus ses produtions naturelles et ses antiquités” (1826). I due scritti, entrambi in francese, diedero un profondo contributo alla conoscenza della Sardegna da parte dell’Europa colta di allora. Soprattutto il Voyage sarà utilizzato come un vero e proprio manuale sull’Isola, da parte di viaggiatori e studiosi. Ciò detto, la sua figura non è proprio immacolata: a sostenerlo è –fra gli altri- Giovanni Lilliu che dopo aver riconosciuto allo studioso onestà, lealtà e rettitudine nel lavoro, categorie che applicò anche nella vita” scrive che “per forza della storia e per la suggestione del potere non seppe resistere alla tentazione di oscurare i suoi giovanili ideali “rivoluzionari” con atti di reazione e repressione di cui soprattutto i Sardi soffrirono”. Più severo è Eliseo Spiga che nell’ultimo suo saggio “La sardità come utopia” (Cuec editrice) scrive: “giunse

ai primi del 1849 come commissario straordinario per pacificare l’Isola, scossa dai continui tumulti esplosi dalle gravissime condizioni economiche e anche da rinnovati sentimenti repubblicani filofrancesi. Conservatore e militaresco, il generale si dedicò alla pacificazione, affrontando il dissenso e la protesta con la repressione più brutale e la violazione sistematica delle meschine libertà statutarie, per lui lo stato d’assedio divenne sistema di governo, inaugurando la pratica della dittatura militare, che poco più di dieci anni dopo diventerà usuale, durante la guerra di conquista del Mezzogiorno da parte della monarchia italiana”. E allora? Meglio Amsicora.

 

*storico

Il Sardegna dell’8-9-09) (Pubblicato su

 

Meglio Amsicora di Lamarmora.ultima modifica: 2009-09-08T11:40:55+02:00da zicu1
Reposta per primo quest’articolo