Sentenze

Sentenze e programmi in limba

di Francesco Casula

Duas bonas novas pro sa limba sarda e duncas pro totu sos Sardos, eccole: la Corte suprema di Cassazione annulla una condanna perché la sentenza non era scritta in lingua sard, e Radio Sardegna produrrà programmi in Sardo.
Ma andiamo con ordine. Efisio Trincas –sindaco di Cabras e segretario nazionale del PSD’AZ- è imputato di non aver bloccato alcuni lavori a San Giovanni di Sinis, come aveva ordinato la Sovrintendenza ai beni archeologici di Cagliari. Al processo si difende parlando in sardo e pretende, come previsto dalla legge statale sulle Minoranze linguistiche (La 482 del 1999), che la sentenza venga scritta in Limba. Viene condannato ma solo una parte del dispositivo della sentenza viene tradotta in Sardo. Di qui la decisione della Cassazione e la cancellazione della condanna stessa.
La seconda buona notizia attiene all’intesa raggiunta l’11 Aprile scorso, fra la Regione Sardegna e la RAI per la produzione di programmi radiofonici in lingua sarda, in attuazione della stessa legge –la 482- in base alla quale la Cassazione ha annullato la condanna nei confronti di Trincas. L’uso del sardo nei programmi radiofonici inizierà nel mese di Maggio e avrà 30 minuti quotidiani per affrontare, 7 giorni su 7, temi di attualità, cultura, ambiente ecc.
I due eventi sono strettamente legati fra loro: non solo perché basati sull’applicazione della stessa legge dello Stato, ma perché ambedue sono un passo importante nella direzione dell’ufficializzazione della Lingua sarda e del suo uso ufficiale: nei tribunali come nella Rai. A sancire un diritto storico dei Sardi: l’utilizzo della propria lingua, come lingua veicolare, pubblica e non solo “privata” nell’ambito familiare o comunque non ufficiale.
I due “eventi” indicano la direzione giusta della strada verso il Bilinguismo, che occorrerà percorrere fino in fondo, coinvolgendo sia il resto della comunicazione (TV, Giornali, Internet, Pubblicità, Segnaletica, Cartellonistica, Toponomastica) che le altre Istituzioni (Chiesa, Enti Locali, Pubblica Amministrazione, ASL, Caserme). Ma soprattutto la Scuola. Occorre infatti essere consapevoli che il Bilinguismo perfetto e compiuto sarà possibile solo attraverso l’insegnamento del Sardo, come disciplina curriculare, al pari di tutte le altre, nelle scuole di ogni ordine e grado. Diversamente esso sarà solo chiacchiera, flatus vocis. Non si capisce che cosa aspetti la Regione sarda a istituire le cattedre di Lingua e di letteratura sarda: ne ha il diritto e la potestà.

(Pubblicato su Il Sardegna del 19-4-08)

Sentenzeultima modifica: 2008-07-09T14:37:59+02:00da zicu1
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