CONOSCERE GIOVANNI MARIA ANGIOY – Angioy nella valutazione degli storici.

CONOSCERE GIOVANNI MARIA ANGIOY
Angioy nella valutazione degli storici

di Francesco Casula

4. Carlo Botta lo chiama il Paoli sardo, definendolo: uomo tanto più vicino alla modesta virtù degli antichi, quanto più lontano dalla virtù vantatrice dei moderni5.
5. Il Valery lo dice vittima di patriottismo, forse unica nel nostro secolo6 .
6. Per lo Spano l’Angioy, mandato per sedare i tumulti dei vassalli, quando si persuase degli abusi dei feudatari, in¬nalzò il vessillo dell’emancipazione feudale7 .
7. L’Angius lo definisce un ambizioso che favorì l’anarchia e che potente per le sue aderenze e per la popolarità, opprimeva il Magistrato e perseguitava gli amici dell’ordine e i devoti al re8.
8. Il Manno è più severo: pur riconoscendo che ebbe virtù di ingegno, che fu buon padre e uomo generoso, lo definisce politicante fazioso, al quale si devono gli eccessi della insurrezione del 1795, la morte del Pitzolo e del generale Della Planargia9 .
9. Il Tola, che nel 1837 ne scrisse una breve ed incompleta biografia con intonazione più che benevola, sei anni dopo s’as-socia al giudizio del Manno in uno studio apparso nella rivista « La Meteora »10 .
10. Il Sulis in uno studio assai coscienzioso sui moti politici della Sardegna dal 1795 al 1825, rimasto incompiuto, s’indugia ad esaltare la figura dell’Angioy specialmente per la salda sua costanza nel professare i principi politici del popolare riscatto ai quali sacrò le attitudini della mente, le affezioni del cuore, le azioni della vita, le supreme preghiere in morte11. .
L’Esperson nel 1878 cerca abilmente di giustificare le con-traddizioni ed incongruenze che si riscontrano nella condotta del¬1’Angioy attribuendogli il disegno di un popolare governo, col¬l’aiuto o non della Francia repubblicana, il che positivamente non consta, e punto non avrebbe gravato la sua posizione poli¬tica; salvo, occorrendo di venir in seguito, come dappertutto si operava, a transazione, accettando onesti e civili ordini monar¬chico-costituzionali 12.
12. Per il Costa l’Angioy fu un incompreso, non scevro di vizi e di virtù, e l’insurrezione che da lui prese il nome, fu il con-traccolpo della rivoluzione dell’89, non un tentativo di codardi ambiziosi e di piccole vendette come scrisse il Manno13.. Seguendo il Sulis, Raffa Garzia presenta un Angioy, ar¬dente repubblicano e fautore delle massime francesi dell’8914.
14. Il Pola, che nel suo esauriente studio sui moti delle cam-pagne di Sardegna dal 1793 al 1802 si dimostra critico impar-ziale dell’operato dell’Angioy, ritiene che alla fine del 1796 le idee politiche dell’agitatore sardo non fossero ancora ben cono-sciute non solo, ma che non sussistessero in forma antidinastica, aggiungendo che i moti sardi del 1795 e 1796 ebbero carattere prevalentemente economico-antifeudale e che l’intenzione at¬tribuita all’Angioy di condurre i villici armati a Cagliari per ro¬vesciarvi il governo monarchico e levar la bandiera della re¬pubblica non sia mai esistita15.
15. Il Boi, che ebbe il merito di servirsi di documenti inediti tratti dagli archivi di Parigi per il suo studio sull’Angioy, scrive che questi alla soggezione ad un governo pavido e reazionario preferiva per la sua patria un governo, sia pure straniero, ma che agitava nel mondo la fiamma purissima della libertà16.

Si occuparono dell’Angioy, non di proposito ma incidental-mente, il Bartolucci17, il Segre 18, il Martini19, l’Ago¬stini20, il Bianchi21, il Deledda22, il La Vaccara23, il Mossa24, il Pittalis25, il Loddo-Canepa26 ed altri.

Note bibliografiche
5. Carlo Botta, Storia d’Italia dal 1789 in appresso. Libri V e VII.
6. Valery Ant. Claude Pasquin, Voyage en Corte, à Cile d’Elbe et en Sar¬daigne. Paris 1825.
7. Giovanni Spano, Rivoluzione di Borio nel 1796 e spedizione militare in Rivista Sarda, vol. I. Cagliari 1875 pagine. 186-204.
8. Vittorio Angius, Logudoro in Dizionario geografico-storico•statistico degli Stati di S. M. ‘L Re di Sardegna. Torino 1833-56,, vol. IX.
9. Giuseppe Manno, Storia moderna della Sardegna. Torino 1842, vol. I, pag. 136.
10. Pasquale Tola, Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna. Torino 1837-38, vol. I; pagina. 77 e segg.
11. Francesco Sulis, Dei moti liberali dell’isola di Sardegna dal 1793 al 1825, vol. I. Torino 1857.
12. Ignazio Esperson, Note e giudizi sull’ultimo periodo storico della Sardegna. Milano 1878.
13. Enrico Costa, Sassari, vol. L Sassari 1885.
14. Raffa Garzia, Canto di una rivoluzione. Cagliari 1899.
15. Sebastiano Pola, I moti delle campagne di Sardegna dal 1793 al 1802, Sassari 1925.
16. Antonio Boi, Giommaria Angioy alla luce di nuovi documenti. Sassari 1925.
17. Lorenzo Bartolucci, Memorie di Francesco Sulis. Cagliari 1904.
18. Antonio Segre, Vittorio Emanuele I. Torino 1928.
19. Pietro Martini, Storia della Sardegna. Cagliari 1852.
20. A. Agostini, Il canto di una rivoluzione in Piccola Rivista. Anno. 1900, n. 6.
21. Nicomede Bianchi, Storia della monarchia piemontese dal 1773 al 1861, Torino 1877-1885.
22. Salvatore deledda, Moti antifrartcesi in Sardegna in Rivista d’Italia. vol.III, fase. 9, anno 1925.
23. Luigi La Vaccara, Origine dell’inimicizia fra l’Angioy e il Pitzolo in L’Unione Sarda del 3 aprile 1929.
24. Antonio Mossa, Centenario dell’ingresso di Angioy in Sassari. Sassari 1896.
25. Salvatore Pitzalis, Documento inedito su Angioy in Arch. St. Sardo, vol. XI, pagina 174.
26. Francesco Loddo Canepa, La Sardegna dal ’48 ad oggi in Rivista Il Nuraghe, n. 63.64; 65, (con una posizione antitetica a quella del Pola).

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