Come gli storici valutano l’Angioy

Come gli storici valutano l’Angioy

di Francesco Casula

Dionigi Scano nella prefazione a Scritti inediti, (Gallizzi editori), nel secondo capitolo dedicato a Don Maria Angioy e i suoi tempi, oltre che esprimere lui stesso dei giudizi:Dei personaggi che parteciparono alle movimentate vicende della Sardegna nell’ultimo decennio del XVIII secolo, il più discusso è stato ed è tuttora il giudice della Reale Udienza Don Giommaria Angioi o meglio Angioy secondo la grafia originaria”, riporta tutta una serie di valutazioni di altri storici, sardi, italiani e stranieri.
Eccoli:
1. “Il primo a scriverne fu Domenico Alberto Azuni (1) con il quale ‘Angioy fu legato d’affettuosa amicizia che, contratta sin da quando ambedue frequentarono le scuole del Collegio Canopoleno di Sassari, si rafforzò ancor più in età matura a Parigi, dove si trovarono ai primi dell’Ottocento, l’Angioy esule e accorato e l’Azuni elevato dal Consolato ad alti uffici.
L’Azuni scrisse dell’opera del suo amico affettuosamente più che imparzialmente presentandolo come il più ardente difensore della nazione sarda e leale servitore del. regio servizio asserendo che nella carica di alternos, affidatagli dal vicerè si comportò saggiamente, ristabilendo nel Capo Settentrionale l’ordine e la sicurezza.
2. Il Sisternes in alcune sue note scritte nel secondo decennio dell’Ottocento e destinate alla regina Maria Teresa, accusa l’Angioy di essersi rivolto alla repubblica francese per l’insurrezione del 1795 e di aver voluto rovesciare il governo monarchico per instaurare un regime repubblicano (2).
3. Il Mimaut esprime sull’Angioy lo stesso giudizio dello Azuni (3).
4. Il poeta Stanislao Caboni, condensa nel breve ambito di un sonetto il suo pensiero sull’Angioy. Eccolo integrale, mentre Dionigi Scano, nell’opera citata ne riporta solo alcuni versi:

GIOVANNI MARIA ANGIOI
E’ questa l’urna che il proscritto serra?
Vo lo spirto evocar che più non mente;
Dímmi : al trono movesti insana guerra,
O agli oppressor d’un popolo fremente?
Ti spinse alto sentire anche d’uom ch’erra
Nel fatal varco o cieca ira impotente ?
Fosti un vile o un Eroe ? La patria terra
T’era, o un poter compro col sangue, in mente?
Cupe mormoran fossa; io vil non fui,
Non traditor, tradito; il cor mi strinse
Della patria, pietà, dei mali sui;

Ma Eroe non pur, ché fermo in mio pensiero
Non prò di man, di cuore, inscio me spinse
Non oltre il Rubicon spinsi il destriero. (4).
5- continua

Note Bibliografiche
1. Domenico Alberto Azuni, Histoire géographique politique et naturelle de la Sardaigne, vol. II. Paris 1802.
2. Pietro Sisternes, Umilissima, confidenziale rassegnata dall’infrascritto alla Real Maestà di Maria Teresa d’Austria d’Este Regina di Sardegna in Archivio Storico Sardo, vol. XXI, pagina 92 e seguenti.
3. J. Francois Mimaut, Histoìre de la Sardaigne ou la Sardaigne ancienne et moderne considerée dans ses lois, sa topographie, ses productions et ses 7noeurs, voi. 11. Paris 1825.
4. Stanislao Caboni, Ritratti poetico-storici d’illustri sardi del sec. XVIII e XIX, editi da Antonio Scano. Cagliari 1937.

Come gli storici valutano l’Angioyultima modifica: 2023-07-22T08:24:31+02:00da zicu1
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