Didattica della Lingua sarda: Un bel libro di Stevini Cherchi

Is primus milli fueddus del Sardo

di Francesco Casula

La pedagogia moderna più attenta e avveduta ritiene che la lingua materna e i valori alti di cui si alimenta siano i succhi vitali, la linfa, che nutrono e fanno crescere i bambini senza correre il gravissimo pericolo di essere collocati fuori dal tempo e dallo spazio contestuale alla loro vita. Solo essa consente di saldare le valenze e i prodotti propri della sua cultura ai valori di altre culture. Negando la lingua materna, non assecondandola e coltivandola si esercita grave e ingiustificata violenza sui bambini, nuocendo al loro sviluppo e al loro equilibrio psichico. Li si strappa al nucleo familiare di origine e si trasforma in un campo di rovine la loro prima conoscenza del mondo. I bambini infatti – ma il discorso vale anche per i giovani studenti delle medie e delle superiori – se soggetti in ambito scolastico a un processo di sradicamento dalla lingua materna e dalla cultura del proprio ambiente e territorio, diventano e risultano insicuri, impacciati, “poveri” sia culturalmente che linguisticamente. Di qui la necessità di insegnare la Lingua sarda nelle scuole. Utilizzando strumenti didattici intelligenti. A tal fine  ho trovato estremamente utile un volume intitolato “Is primus milli fueddus-Sas primas 1000 allegas, (Alfa editrice). L’autore è Stevini Cherchi, cardiologo nell’ospedale di Carbonia e da sempre studioso del Sardo. Raccoglie 1000 parole che, scrive l’Autore nell’Introduzione, “in d-unas cantu taulas a coloris amostant una millena de ogetus presentaus in logus e momentus diferentis de sa vida moderna de donnia dii. Sigomenti perou su sardu non est prus sa lingua de bratzolu de sa majoria de is pipius sardus de oi, m’est partu prus de profetu a torrai a cuberai e favoressi sa connoscèntzia de su fueddariu sardu sintzillu de fundoriu, po ndi torrai a bogai a campu una sienda lessicali scheta e sintzera: cuddus foeddus chi inditant cosas de sperièntzia agiumai de donni adii (sa domu, su mandiari, is arresis, sa tzitadi, s’òmini cun su corpus e is fainas suas, su logu, su tempus). Le mille parole sono tutte rigorosamente in Sardo: nelle due macrovarianti, in Campidanese e Logudorese. Anche per superare polemiche e settarismi che servono solo ad alimentare scetticismo e divisioni, in un momento in cui serve invece l’unità e la concordia di tutti per proseguire la battaglia per il bilinguismo.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 2-2-2012

 

Didattica della Lingua sarda: Un bel libro di Stevini Cherchiultima modifica: 2012-02-02T09:15:24+01:00da zicu1
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