La proposta del Comitato per l’Assemblea Costituente sarda

Costituente:

Mirade chi

no est giogu!

di Francesco Casula

“Mirade chi est azzendende/Contra de ‘ois su fogu,/Mirade chi no est giogu/Chi sa cosa andat de veras/Mirade chi sas aeras/Minettana temporale/Zente consizzada male/Iscultade sa ‘oghe mia”: sono echeggiati questi versi (della seconda ottava del “Procurade ‘e moderare”  di Francesco Ignazio Mannu) nella Manifestazione popolare tenuta nei giorni scorsi a Cagliari e indetta dal Comitato per la Costituente. A significare che questa volta si fa sul serio: o il Consiglio regionale, entro la primavera del 2012 varerà l’Assemblea Costituente oppure il Comitato organizzerà l’elezione autogestita di 70 cittadini che studieranno ed elaboreranno proposte di riforma dello Statuto speciale della Sardegna. Tertium non datur. I tempi di attesa sono finiti e la pazienza anche. Sono durati fin troppo: decenni e decenni. Fin dagli ’70, quando all’interno della classe politica regionale ci si rende consapevoli della necessità di riscrivere lo Statuto considerato non solo debole e inadeguato, ma sostanzialmente fallimentare. E si dà il via alla politica contestativa e rivendicazionista nei confronti dello Stato, guidata da Paolo Dettori. Da allora qualsiasi tentativo di rifacimento dello Statuto è regolarmente e miseramente fallito. Ogni legislatura nasceva “costituente” ma moriva senza riformare alcunché. In una legislatura – l’XI° – il Consiglio regionale nominò addirittura una Commissione ad hoc – ovvero per riscrivere lo Statuto – chiamata pomposamente “Commissione speciale per l’Autonomia” che partorì un documento mostriciattolo, tale da non meritare neppure la discussione in Aula da parte del Consiglio. Fino ad arrivare,alla Legge statutaria approvata dal Consiglio regionale, a maggioranza, il 7 Marzo 2007, ma ugualmente fallita miseramente in seguito al mancato quorum di riconferma, nel referendum regionale. Oggi è in campo la proposta del Comitato sostenuto da un vastissimo arco rappresentativo di forze sociali e sindacali (con CISL-CSS-CGIL-UIL in prima fila), dalla Coldiretti, da associazioni ecclesiali, da sindaci e intellettuali. Il Consiglio regionale ha in mano l’ultima carta: se ne è capace e ne ha la volontà, la giochi: uscendo però dalle porte blindate del Palazzo Via Roma e aprendosi al contributo e alla partecipazione dei Sardi. Altrimenti si dia la parola al popolo sardo e alla elezione diretta dei “Costituenti”.

Pubblicato su Sardegna quotidiano l’8-12-2011

La proposta del Comitato per l’Assemblea Costituente sardaultima modifica: 2011-12-08T17:27:19+01:00da zicu1
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