La lotta dei Camionisti

 

 

 

ODISSEE

 

NUOVI RICCHI

 

NUOVI POVERI

 

E CAMIONISTI

 

 

 

di FRANCESCO CASULA

 

Alla recente Manifestazione organizzata dal Movimento dei pastori a Cagliari hanno partecipato anche altre categorie sociali: artigiani, commercianti, autotrasportatori. E’ un segno dei tempi. L’acuta e generale crisi economica morde non solo i tradizionali ceti popolari (lavoratori dipendenti, pensionati) ma la cosiddetta middle class. Assistiamo così a una vera e propria scomposizione delle classi sociali. Verso il basso. Verso una vera e propria proletarizzazione e impoverimento. Di contro aumenta la ricchezza: di pochi. E dunque si creano nuove e più ingiuste e intollerabili disuguaglianze. Nella Manifestazione dei pastori colpisce la presenza dei camionisti. Che vivono oggi in Sardegna una situazione drammatica. Ma l’origine della crisi data da qualche anno: da quando nel 2006, con l’assorbimento dei traghetti della compagnia Loyd Sardegna da parte della Moby, è venuta a mancare qualsiasi tipo di concorrenza e soprattutto di vigilanza e tutela nei confronti degli autotrasportatori. Da quel momento è iniziata l’odissea dolorosa dei camionisti: si arriva al rifiuto d’imbarco, nonostante siano muniti di regolare biglietto –pagato con cifre spropositate- costringendoli a pernottare sul porto anche per più notti! Quando vengono imbarcati spesso non viene loro assegnata una cabina (cosa che dovrebbe essere obbligatoria), basilare dopo un giorno trascorso in viaggio e uno nuovo che li attende, per la propria e l’altrui sicurezza in strada. Spesso viene persino cambiata la destinazione: magari da Piombino a Livorno o viceversa, con gli immaginabili disagi per poter portare a termine il proprio lavoro. Situazioni incredibili, vissute sulla propria pelle da chi è costretto a viaggiare per lavoro con l’handicap del mare: già di per sé penalizzante. Il tutto è da ricondurre ad un vero e proprio Cartello dettato dalle compagnie marittime che dovrebbero garantire il flusso di merci e persone dall’Isola alla penisola. Lo stato di isolamento che la Sardegna ha dovuto subire per anni –scrivono i camionisti- dettato dall’insufficiente presenza di collegamenti,ora si è trasformato nel più vile dei reati:l’estorsione. Organizzati nell’Associazione “Sardegna in movimento” pongono al centro delle loro rivendicazioni la continuità territoriale, l’eliminazione dello stato di monopolio dal porto di Olbia e la Flotta sarda pubblica.

 

 

 

Pubblicato su Sardegna quotidiano del 29-luglio-2011

 

 

 

 

 

La lotta dei Camionistiultima modifica: 2011-07-29T10:40:12+02:00da zicu1
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