Premio Ozieri

 

Da Ozieri un appello per salvare il sardo

la Nuova Sardegna — 27 settembre 2010   pagina 23   sezione: SPETTACOLO

  OZIERI. Locale è globale. E se il messaggio è quello dei sentimenti o dei drammi dell’esistenza umana, il suo valore diventa universale e linguaggio non ha confini. Lo dimostra ancora una volta il Premio Ozieri di letteratura sarda, che ieri ha festeggiato la cinquantunesima edizione.  Un rapporto continuo tra la Sardegna e il mondo intero che è emerso con forza durante la cerimonia di premiazione, dalla varietà dei temi affrontati al curriculum dei protagonisti. Come il professor Paolo Cherchi, per anni docente di letteratura italiana all’università di Chicago, che ha ricevuto il Trofeo “Premio Ozieri” «per aver contribuito a far conoscere la Sardegna e la sua cultura fuori dell’isola». È stato lui ad aprire la riflessione su «che cos’è il sardo in un mondo globalizzato?», che ha poi concluso con il tema dell’identità. Non quella arroccata in difesa di chissà quale purezza, ma quella «di sostenere un valore, mantenere un idea per ricrearla, come fa il Premio Ozieri. Perché chi ha un’identità appartiene alla cultura mondiale». Un tema forte, proprio nei giorni in cui in Consiglio regionale si discute di autonomia e indipendenza. E il rapporto dell’isola con il mondo globalizzato è ritornato anche con il racconto del viaggio degli immigrati fatto da Giovanni Deias di Siliqua, che ha vinto la Coppa Messaggero sardo.  Il Trofeo “Città di Ozieri”, per una personalità che si è distinta nel mondo della cultura, è andato a Tonino Rubattu, autore dei poemi di Omero in sardo e del Dizionario universale della lingua di Sardegna. Il gruppo etnomusicale Furias, invece, ha ricevuto il premio Trofeo “Provincia di Sassari”, istituito per un gruppo che valorizzi e tramandi con rigore e modernità la tradizione musicale della Sardegna. Il premio è stato assegnato all’unanimità dalla giuria presieduta da Nicola Tanda e composta da Clara Farina, Franco Fresi, Dino Manca, Anna Cristina Serra, Salvatore Tola e dallo storico Francesco Casula.  Ma il Premio è anche occasione di riflessione sullo stato di salute della lingua e della cultura sarda, perché «c’è ancora troppo accattonaggio culturale di palazzo in palazzo alla ricerca di pochi finanziamenti – ha scritto il segretario del Premio, Antonio Canalis -. E c’è una legge, la 26 del 1997, che non sburocratizza, ma complica procedure già impossibili». Per questo è suonato il campanello d’allarme del presidente dell’associazione, Vittorio Ledda, contro i ritardi della Regione. Una circostanza che costringe però a riflettere sulle forme di collaborazione con altre associazioni per rendere fruibile il grande patrimonio letterario del Premio Ozieri e abbattere i costi di organizzazione. La buona notizia è arrivata da Antonio Brundu e Masimiliano Fois, i più giovani tra i premiati: un dato che fa sperare per il futuro e che testimonia come per molti «la lingua materna» sia ancora lo strumento di espressione prediletto.  Alla cinquantunesima edizione del Premio Ozieri di letteratura sarda hanno contribuito la Regione e la Fondazione Banco di Sardegna, la Provincia di Sassari, il Comune di Ozieri, la società Beata vergine del Rimedio, il Lions club e il Rotary club di Ozieri.

Alessandro Tedde

 

Premio Ozieriultima modifica: 2010-10-04T14:19:04+02:00da zicu1
Reposta per primo quest’articolo