Nucleare? No, grazie!

                               

Verso il referendum sul nucleare

di Francesco Casula*

Sulla ipotesi di costruire una centrale nucleare scoppia il conflitto all’interno del Pdl: il presidente della Regione ribadisce la sua opposizione in occasione di una visita del vice ministro allo Sviluppo economico Urso, a Cagliari per partecipare a un convegno. A fronte del rappresentante del governo, che ha inneggiato alle “magnifiche e progressive sorti” del nucleare, Cappellacci ha sostenuto che in Sardegna non c’è posto per le centrali :”perché la realizzazione di impianti nucleari rappresenterebbe un inaccettabile danno, anche dal punto di vista simbolico, per una terra che affida le sue speranze di sviluppo all’ambiente, al paesaggio ed alla propria identità. Siamo contrari ad una simile ipotesi ed un referendum non farebbe altro che confermare questa volontà”. Ben detto. E al Referendum infatti occorre andare. Fra l’altro è stato già chiesto. Sardigna Natzione ha già depositato nella cancelleria della Corte d’Appello di Cagliari 16.286 firme autenticate e certificate con cui si chiede appunto un referendum consultivo avente per oggetto questo interrogativo:”Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti ?”. L’Ufficio Regionale Referendum,  dovrà pronunciarsi sulla legittimità della richiesta e sulla validità delle firme. Stabilita la legittimità della richiesta sarà il presidente della regione ad indire il referendum. Se si avesse la volontà politica di farlo, ci sarebbero i tempi per accorparlo alle elezioni provinciali: è questa comunque la volontà di Sardigna Natzione che –in pochi mesi- ha raccolto le firme assieme al comitato NO NUKE e alla CSS. Il pericolo che incombe sulla Sardegna e sui sardi –ha affermato il leader indipendentista Bustianu Cumpostu- è estremamente grave, occorre dare una risposta decisa e adeguata al pericolo. Il popolo sardo ha il diritto ed il dovere di difendere il proprio territorio, le proprie risorse, la propria salute e quella delle generazioni future, nonché di riaffermare la sua esclusiva sovranità sulla Sardegna. Questa volta non sarà sufficiente il normale cerimoniale di opposizione: solo creando un clima di netta e chiara ostilità ambientale verso la proposta nucleare si riuscirà a fermare il business politico-economico che sta dietro la proposta dell’imposizione radioattiva.

*storico

(Pubblicato su Il Sardegna del 6-3-10)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nucleare? No, grazie!ultima modifica: 2010-03-07T10:24:00+01:00da zicu1
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Un pensiero su “Nucleare? No, grazie!

  1. Il problema non è certamente semplice per due motivi. Il primo riguarda la scelta del governo di eliminare o ridurre al minimo la possibilità di decisione delle comunità locali e delle regioni. In pratica hanno fatto capire che cercheranno di decidere loro in nome dell’interesse preminente della nazione. Secondo problema è quello che per centrale nucleare e sito nazionale scorie servono luoghi con molta disponibilità di acqua (un’isola è la condizione ottimale), con ridotto rischio sismico ( e la Sardegna è forse l’unica regione che presenta questa caratteristica). Non voglio essere pessimista ma penso che, purtroppo, siamo in pool position sia per la centrale che per il deposito scorie nazionale. Quindi la lotta deve essere contro il nucleare ma anche incentrata sul discorso che, per quanto riguarda l’interesse nazionale, noi abbiamo già dato abbondantemente (servitu militari, base americana a santo stefano, tavolara ecc).

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