Europee

Sardegna esclusa dall’Europa.

di Francesco Casula*

Ci sono tutte le premesse perché le elezioni europee di oggi e di domani si risolvano in un clamoroso flop, ovvero in un massiccio astensionismo. Per intanto a causa della campagna elettorale tutta giocata –e immiserita- in polemiche strumentali, “domestiche”. Di tutto infatti si è parlato –e scritto- fuorché dell’Europa, del suo ruolo, dei suoi limiti, delle sue prospettive. Soprattutto da parte dei maggiori partiti: il Pdl e il Pd. In secondo luogo vi è una legge elettorale infame: uno sbarramento del 4% che obbliga movimenti e partiti politici ad aggregazioni innaturali e comunque rischia di cancellare dall’Europa culture, sensibilità politiche, rappresentanze territoriali storiche importanti. Mentre per lo sbarramento per le elezioni politiche era stato addotto –ma era solo un pretesto- il problema della governabilità, a livello europeo questo è del tutto assente. L’unico motivo che ha spinto Pdl e Pd a introdurre le forche caudine del 4% è stato esclusivamente il calcolo elettorale di garantirsi,–blindandoli- i seggi e le poltrone europee, senza il “fastidio” dei concorrenti. Per cui ritengo improbabile che siano molti gli italiani che si recheranno alle urne. E ancor meno i Sardi. Che hanno ulteriori motivi per non votare. Ad iniziare da una aggregazione perversa che ci vede combattere, nello stesso collegio dei Siciliani, in una lotta impari, essendo noi Sardi meno di un terzo rispetto a loro. Non a caso da ben 20 anni siamo stati cancellati dall’Europa. Eppure la nostra voce, come minoranza etno-linguistica e come nazione senza stato, sarebbe stata importante. Abbiamo infatti un mercato unico, con circa mezzo miliardo di consumatori, ma poiché a contare saranno i grandi Stati e, ancor più, le grandi imprese e il grande capitale, è facile prevedere che nel futuro prossimo, i processi di concentrazione produttiva, economica e finanziaria produrranno vieppiù drammatici effetti sociali in tutti i “meridioni” e Sud d’Europa, -e dunque anche in Sardegna- accentuando vecchie e nuove disuguaglianze, territoriali oltre che sociali, creando nuova emigrazione e ulteriore sottosviluppo. Forse l’unico strumento per delegittimare la “truffa” delle Europee è proprio l’astensione. E se proprio si ritiene indispensabile votare, che si dia il voto ai piccoli partiti. In Sardegna c’è una candidata eccellente: l’astronoma  Margherita Hack.

*storico

(Pubblicato su Il Sardegna del 6-6-2009)

Europeeultima modifica: 2009-06-07T09:07:22+02:00da zicu1
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Un pensiero su “Europee

  1. Nidos de ideas.

    Forsis m’intendo pagu de politica
    ma no de vida e de isperientzia;
    ca isco chi si fuet sa passentzia,
    benit eletu pro si dare a s’ipica.

    In domo, chimbe frades, tres partidos:
    disterrados, cavista e istudente.
    Però mamma fatende-nos de mente,
    nos at mantesu tot’umpare unidos.

    Epuru pius bortas su ighinadu
    nos intendeit a boghes e bandos,
    ma pro sa domo, oldinzos e cumandos
    uniamus in acordu unificadu.

    Como pro fagher nidu a un’idea,
    ap’idu chi nd’imbolan sa famjglia
    e pro chi sonet cussa sua ischiglia
    ponet puru sos frades in pelea.

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