Eleonora

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Eleonora adesso sfratta i Savoia.

di Francesco Casula

Continua nei paesi sardi lo sfratto dei Savoia dalla toponomastica: nei giorni scorsi il sindaco di Escalaplano,Vincenzo Demontis, in seguito all’approvazione unanime di una delibera del Consiglio comunale riguardante la cancellazione di Via Savoia e di Via Umberto, ha fatto affiggere le targhe con le nuove vie: al posto di Via Savoia, -la strada principale del paese, lunga quasi tre km, che attraversa l’intero abitato- Corso Sardegna; mentre al posto di Via Umberto, -la tradizionale strada delle processioni religiose che gira intorno alla Chesa- Via Eleonora d’Arborea.
Con “Corso Sardegna” Scalepranu afferma la sua appartenenza e la sua identità mentre con “Via Eleonora d’Arborea” vuole ricordare, sa femina prus famada de totu s’istoria sarda e non solu sarda o italiana. Medas istoricos difatis l’ant paragonada a Santa Giuanna d’Arco, s’eroina franzese de Arles e ateros adderetura a sa zarina Caterina, s’imperatritze de sa Russia a pustis sa morte de su maridu, Pietro il Grande.
Lo scrittore Giuseppe Dessì, ebbe a scrivere che “la Sardegna ha avuto solo due grandi uomini: Eleonora d’Arborea e Grazia Deledda”! A significare la stima e l’ammirazione nei confronti del premio nobel nuorese e della massima protagonista della Sardegna giudicale indipendente, cui regalò quella Costituzione, la Carta De Logu, che rimase in vigore nell’Isola più di 400 anni: promulgata infatti nel 1392, fu estesa a tutta la Sardegna nel 1421 e durò fino al 1827, quando entrò in vigore il Codice feliciano. Anche se –osserva Antonio Pertile, eminente storico del diritto – essa rimase in vigore materialmente più a lungo ancora.
La Carta de Logu infatti, emanata da Eleonora e redatta in lingua sarda, è riconosciuta nella storiografia come uno dei più importanti statuti italiani: tanto che ancora oggi trova spazio nella storia del diritto. Ma c’è di più: essa non è una “costituzione” octroyé, una concessione della grazia sovrana di qualche imperatore o papa, ma l’espressione, anche linguistica, di un’autorità isolana. Persino lo Statuto sardo, ancorchè apprezzabile, è una concessione, in lingua italiana, dell’Assemblea Costituente italiana fatta alla fine del Gennaio del 1948 e successivamente elargita ai sardi.
Una Carta de Logu purtroppo sconosciuta alla grande maggioranza dei sardi. Per rendersene conto basta chiedere, a un giovane che ha studiato diritto nelle scuole superiori e persino a un laureato in giurisprudenza, che cosa conosce della “Costituzione” di Eleonora: nulla o quasi.

(Pubblicato su Il Sardegna del 12-4-08)

Eleonoraultima modifica: 2008-07-09T14:35:00+02:00da zicu1
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