Grillo e agricoltori sardi

Grillo, i Danai e gli agricoltori sardi.

 

di Francesco Casula

 

<Timeo Danaos et dona ferentes>- temo i Greci anche quando offrono doni- : così il poeta latino Virgilio fa dire ad Enea che racconta gli ultimi giorni di Troia alla regina Didone. Il timeo danaos mi è venuto in mente a proposito della “calata” in Sardegna di Beppe Grillo: istintivamente ho provato un senso di fastidio. Lo stesso che provo quando arrivano dal mare i politici romani e milanesi per promettere –soprattutto in occasione delle elezioni- nuove rinascite per l’Isola.

Leggendo e sentendo il messaggio del comico genovese mi son ricreduto. La sua non è stata una “calata” per catturare voti o fare promesse: ha avuto invece l’indiscutibile merito di aver posto all’attenzione nazionale certo il dramma specifico della gente di Decimoputzu e delle loro aziende, strozzate dalle banche e beffate dalla Regione, ma anche i problemi generali dell’agricoltura e della pastorizia sarda. Che –è bene sottolinearlo- non attengono a una categoria o a un comparto produttivo -che peraltro in Sardegna è stato l’unico che storicamente ha sempre retto e che nella sola provincia di Nuoro occupa oggi 100.000 addetti- riguardano invece lo sviluppo complessivo dell’Isola  E la stessa cultura identitaria sarda, di cui storicamente i pastori in specie sono stati i più strenui difensori. Sempre e costantemente “resistenti” –secondo il paradigma storiografico di Lilliu- alle dominazioni straniere e al tentativo esterno di omologarci, recidendo le nostre radici, segnatamente quelle culturali e linguistiche.

 

(Pubblicato su Il Sardegna del 14-11-07)

 

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Grillo e agricoltori sardiultima modifica: 2007-12-06T17:00:00+01:00da zicu1
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