La Questione Quirra

SERVITU’ E BASI

GLI INDENNIZZI

SONO IRRISORI

di Francesco Casula

Da decenni la Sardegna è il territorio maggiormente gravato dalle basi e servitù militari: su questa  vexata  Quaestio vi è persino un’abbondante Letteratura. Ricordo in modo particolare il libro-Inchiesta di Ugo Dessy: “La Maddalena:Morte atomica nel Mediterraneo”, che parla di una vera e propria “peste militare”. Tale militarizzazione, per decenni oggetto di contestazioni e opposizioni soprattutto da parte di pacifisti e antimilitaristi, negli ultimi anni, ha suscitato la protesta di intere popolazioni, specie di quelle ruotanti intorno alle basi e poligoni, preoccupate per lo scempio ambientale e l’insorgere di malattie con la catena infinita di leucemie e alterazioni genetiche di bambini e animali. Dopo tanto batallare – ricordo in particolare l’azione del Comitato sardo «Gettiamo le Basi» – con due leggi (la 898 del 1976 e la 104 del 1990) viene riconosciuto un indennizzo come “contributo dovuto ai Comuni nei quali le esigenze militari incidono sull’uso del territorio e sui programmi di sviluppo economico e sociale”. Ma qui arriva, dopo il danno, la beffa. Si tratta infatti di indennizzi irrisori. Denuncia Mariella Cao, di «Gettiamo le Basi»: “I complessivi 15,1 milioni di indennizzi sono riferiti a cinque anni, attengono a 24.000 ettari di demanio (il 91% è adibito a poligono) e a circa 11.000 hm gravati da servitù. A questi andrebbero sommate le sterminate zone classificate “Interdette o Pericolose per la navigazione aerea e marittima”, solo uno dei 4 tratti di mare annesso al poligono Salto di Quirra con i suoi 2.840.000 hm supera la superficie della Sardegna. Per semplificare arrotondiamo, con forte ribasso, a 3.000.000 hm di mare e terra. Risulta che il prezzo del servaggio militare si aggira su 0,083 centesimi di euro al mese ad ettaro. Se invece si considera solo la terra si arriva alla “vertiginosa” somma di € 7,14 mese-ettaro”. Indennizzi ridicoli e, per la massima parte, non ancora concessi. Ma c’è di più: a fronte della promessa da parte del Ministero della difesa di ottemperare alle leggi e di pagare i 12,7 milioni dovuti, il Presidente della Regione e i Sindaci, esultano. Ma non si avvedono truffa? Se solo si pensa che – come precisa Cao – l’indennizzo che danno alla Sardegna in 5 anni è quello che guadagna il Ministero della difesa in quattro giorni di affitto del poligono a soli tre clienti?

 

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 1-3-2012