Scolaro Sassarese

Uno scolaro sassarese  scrive in limba

L’esempio sardo di Franziscu

di Francesco Casula*

Franziscu, un bambino sassarese di 8 anni scrive i temi in limba. E ugualmente in Sardo inventa racconti fantasiosi. Ma sa scrivere anche in italiano e conosce l’analisi logica e grammaticale meglio di molti altri bambini, precisa la maestra, Maria Teresa Caravatti, dell’VIII Circolo scolastico di Sassari, che incoraggia lo scolaro e fa apprezzare sa limba anche agli altri bambini. Sembrano lontani i tempi in cui due maestre nel 1989, in una scuola elementare di Olbia, bocciarono due fratellini, di 2° e 4° elementare, perché “il loro lessico era influenzato dal dialetto”. E ugualmente distante –per fortuna- sembra essere l’attuale atteggiamento del Ministero rispetto a quello del passato. Ricordo che ancora nel 1955, nei programmi elementari si introduceva l’esplicito divieto per i maestri di rivolgersi agli scolari in “dialetto”. E in tempi a noi più vicini, con una nota riservata del Ministero –regnante Malfatti– del 13-2-1976, si sollecitavano Presidi e Direttori Didattici a “controllare eventuali attività didattiche-culturali riguardanti l’introduzione della Lingua sarda nelle scuole”. Una precedente nota riservata dello stesso anno del 23-1 della Presidenza del Consiglio aveva addirittura invitato i capi d’Istituto a “schedare“ gli insegnanti. Certo, non siamo ancora al Bilinguismo, né nella Scuola né nella società, ma abbiamo delle Leggi (europee, statali e regionali) che in qualche modo lo sollecitano e lo favoriscono. Ma soprattutto sta maturando la consapevolezza  anche fra i docenti, che la presenza della lingua materna e della cultura locale nel curriculum scolastico si configurano non come un fatto increscioso da correggere e controllare ma come elementi indispensabili di arricchimento, di addizione e non di sottrazione, che non “disturbano” ma anzi favoriscono lo sviluppo comunicativo degli studenti perché agiscono positivamente nelle psicodinamiche dello sviluppo. E che nell’insegnamento occorra partire dall’individuazione del retroterra linguistico, culturale, personale, familiare, ambientale dell’allievo e del giovane, non per fissarlo e inchiodarlo a questo retroterra ma, al contrario, per arricchire il suo patrimonio linguistico. E per potenziare l’autostima, come ha scritto Fabritziu Dettori, giovane sassarese impegnato sul fronte del bilinguismo, che per primo ha fatto conoscere ai giornali il caso di Frantziscu.

*storico

(Pubblicato su Il Sardegna del 14-4-09)

 

Scolaro Sassareseultima modifica: 2009-04-15T07:17:01+02:00da zicu1
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