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Partiti e marketing

 

 


 

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Sardegna Quotidiano 7-agosto 2011

BEL (?) PAESE.

TRA I GERARCHI

DI QUESTA ITALIA

ALL’AMERICANA

di Francesco Casula

Bossi:la guerra in Libia? L’ha voluta Napolitano. Bersani: le accuse a Penati? Fango sul Pd. Berlusconi: i processi contro di me? Li vogliono i giudici comunisti. E via via elencando. C’è da credergli? Adelante, Pedro, con juicio: direbbe Manzoni. Siamo infatti di fronte a un marketing mediatico neppure troppo velato. Siamo davanti a un sistema politico, che da un po’ di tempo tende sempre più a modernizzarsi, “americanizzandosi”. Con il ricorso a un uso più consolidato e più spregiudicato dei nuovi mezzi di comunicazione, di tecniche più sofisticate di psicologia di massa, di linguaggio, di controllo dell’informazione. Attraverso tali tecniche e linguaggi, Partiti, uomini politici, messaggi e programmi vengono “venduti” prescindendo dai contenuti: quello che conta e che si valorizza –come in tutte le operazioni di marketing– è la confezione, l’involucro. Berlusconi  Bersani  Bossi Di Pietro, come Fini Casini e lo stesso Vendola, vengono scelti e votati in quanto immagini rappresentative e simboliche del moderno autoritarismo e del gioco simulato, dietro tecniche di comunicazione, in larga misura mutuate dalla pubblicità. La politica si svuota così di contenuti – restano solo quelli simulati – e diventa pura e asettica gestione del potere: il conflitto tra i Partiti – più apparente che reale – diventa lotta fra gruppi, spesso trasversali, in concorrenza fra loro per assicurarsi questa gestione. La battaglia politica perciò diventa priva di “telos”, di finalità. E poiché i gruppi politici si battono fra loro avendo come unico scopo la conquista e la gestione del potere e l’occupazione di Enti, di qualsivoglia genere – da quelli bancari a quelli culturali – purché rendano in termini di soddisfacimento degli appetiti plurimi dei “clienti” più fidati (e servili), idee politiche, ideologie, programmi e progetti si riducono a pura simulazione: sono effimeri e interscambiabili. Tanto che qualche anno fa i due “poli” di centro-destra e di centro-sinistra si scambiarono reciproche accuse di plagio dei programmi. La politica diventa autonoma dunque non solo dall’etica ma dall’intera società e si riduce a “gioco” simulato e insieme a “mestiere” (ben remunerato) per “professionisti”: non a caso nasce il termine “i politici”. Peraltro, non più scelti e votati dagli elettori ma “nominati” e infeudati dai gerarchi dei Partiti.

 

 

 

Partiti e marketingultima modifica: 2011-08-08T08:17:58+02:00da
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