EROE
Ti senti grande
piccolo delinquente bianco nato sulle rive dell’Hudson
piccolo delinquente nero
partorito sulle rive del grande Mississippi
dove i tuoi avi erano cristi che cantavano spirituals
crocifissi
alla croce dei piantatori di cotone,
grande grande ti senti
dominatore del mondo
davanti
a questi piccoli arabi, il corpo indifeso
sotto bianche lunghissime tuniche.
Quanti i soldi per uccidere e torturare
quanto grande dall’alto ti senti di un carrarmato
dall’alto di un elicottero
dall’alto dei cieli
tu che la morte mandi
e non vedi o ti diverte,
la morte che infliggi alla gente
ingrata e selvaggia
che t’hanno raccontato per toglierti gli scrupoli.
Con la morte la democrazia,
dei petrolieri
della Cola Cola
degli scadenti hamburg aromatizzati
dei costruttori d’armi di pace.
Ti senti immenso,
piccola piattola
che sgambetti tutt’intorno al grande culo
del bianco sbirro del mondo.
Tu non sei dei soldati
che hanno percorso le vie di molte infanzie,
american bombom american bombon,
tu non sei uno degli eroi dei film
che hanno sconfitto i mostri negli incubi
di ragazzini terrorizzati.
Il disprezzo tuo per gli altri
alimenta il fuoco del mio per te
ligio a quello che t’hanno insegnato
e a fare pure quello che ti pare.
A te tutto è permesso
permesso tutto,
insindacabile padrone una volta tanto
come t’hanno sempre ripetuto
da quando nel ghetto di una metropoli
o in un minuscolo villaggio
sperduto nel grande paese d’America
tu e i tuoi compagni
nei bidoni andavate frugando
tra la merda della ricchezza.
Il nemico come un cane da tenere al guinzaglio,
piccola troia con la sigaretta in bocca
che non meriteresti neppure l’ingiuria,
con il cuore
un camposanto di sgomenta tristezza,
di indignato dolore.
Tu ragazzo del Nord
tu ragazzo del Sud,
non siete i giovani passati trionfanti
nelle vie di un’infanzia lontana,
anche i bambini avete ucciso che gridavano
american bombon american bombon,
seppellito avete per sempre la giovinezza
più degli anni, di tutti i lunghi anni
trascorsi in un’inutile attesa.