Mariano IV e la sua grandezza politica e legislativa

MARIANO IV e la sua grandezza politica e legislativa.

di Francesco Casula

Con Mariano IV, l’alleanza o comunque la subalternità degli Arborea nei confronti dei Catalano-Aragonesi cambia del tutto. Fratello del Giudice Piertro III di Arborea morto il 18 febbraio 1347, senza figli, gli succede seguendo la linea generazionale laterale dei Bas-Serra che si autodefiniscono gli Arborea.
La Corona de Logu lo intronizza nel 1347. Nel 1343 si era fatto ritrarre con la grande spada di cavaliere, al fianco di un pittore napoletano di scuola giottesca nel soppedàneo del polittico (dipinto suddiviso in più pannelli della cattedrale di Ottana, sede vescovile del suo feudo del Goceano: Domiuns Marianus de Arborea- Dominus Goceano et Marmilla).
Intelligente, colto e raffinato, Mariano IV oltre al Sardo (arborense, logudorese, gallurese) conosceva il Latino e il Catalano. Era in contatto epistolare con le maggiori personalità dell’epoca: fra cui Santa Caterina di Siena.
Mentre prima,appena intronizzato è tiepido con gli Aragonesi, nel 1353 di fatto dichiara guerra ai Catalani, guerra deliberata in Corona De Logu. Anche in seguito all’occupazione di Alghero (30 agosto 1353), quando cacciano “i locali” e da allora diventerà una cittadina “catalana”, anche linguisticamente, con l’ammiraglio de Cabrera.
Mariano ruppe il rapporto di vassallaggio anche simbolicamente, eliminando dai suoi stendardi l’antico emblema dei tre pali catalani e assumendo quello figurativo del suo Stato: l’Albero deradicato in campo argento o bianco.
Così invase il Cagliaritano e sottomise i sardi “regnicoli”, per la maggior parte consenzienti, minacciando di gravi pene i riluttanti: taglio delle mani e dei piedi e confisca dei beni (sub pena amissionis pedis et manus et averi).
Nello stesso anno invitava tutti i Sardi, giudicali e regnicoli non liberi ad arruolarsi nel suo esercito per combattere i Catalani-Aragonesi in cambio della emancipazione personale: scomparirà così la “sevitù”, anche formalmente.
Dopo Cagliari la sua iniziativa bellica si spostò al Nord: alleato con i Doria, si addentra nel Logudoro e assedia Sassari (15 ottobre 1353). La reazione di Pietro il cerimonioso fu un fallimento. Nel 1355 si giunse così alla Pace di Sanluri (11 luglio 1355) e iniziò un periodo di pace e tranquillità per l’isola giudicale e regnicola.
Il 15 ottobre 1365 Mariano IV riprese il conflitto con i Catalani-Aragonesi, deliberato dalla Corona De Logu, con l’attacco al Castello aragonese di Sanluri. La guerra assume viepiù connotati nazionalisti, da una parte Mariano come re d’Arborea e dall’altra parte il re del Regno di Sardegna.
Anche la popolazione “regnicola”, ovvero sotto il dominio catalano-aragonese, quasi totalmente parteggia con Mariano, angariata com’è dal feudalesimo e dal malgoverno iberico e attratta dalla speranza che finalmente sarà liberata de servitute catalanorum (dalla servitù dei Catalani).
Mariano inoltre, grazie anche al consenso pressoché generale dei Sardi si rivolge al Pontefice Urbano V per togliere la titolarità del regno di Sardegna al re d’Aragona per darla, anche formalmente, a lui.
Alla fine del 1365 tutta la Sardegna era all’obbedienza di Mariano, eccetto Castel di Cagliari e Alghero.
Il re catalano.aragonese Pietro III il cerimonioso a questo punto invia nell’Isola una grossa spedizione militare al comando di Pietro Martinez de Lun che nel giugno delm1368 penetra nell’Oristanese ma viene sconfitto in battaglia presso Sant’Anna. Sull’onda del successo, Mariano IV conquista anche Sassari.
Morirà di peste, a 57 anni, nel 1376. A San Gavino una scultura lo ritrae mentre stringe con la mano sinistra lo scettro regale e reca a lato lo scudo araldico con il simbolo del suo Stato: l’Albero deradicato.

Mariano IV e la sua grandezza politica e legislativaultima modifica: 2023-01-02T08:56:31+01:00da zicu1
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