Non paghi le tasse? Ti sequestro la casetta l’orto e il carro a buoi.

Francesco Casula
 di Francesco Casula
Dopo l’abolizione del feudalesimo nel 1838 “una pressione fiscale senza precedenti investì le campagne sarde” (Girolamo Sotgiu). Il Piemonte dei tiranni sabaudi doveva risarcire, per l’incameramento dei terreni feudali, gli ex baroni, pagando la rendità a una cinquantina di famiglie. Dal 1841, nel bilancio dello Stato gravò per il riscatto dei feudi una spesa che dalle iniziali 494.336 lire sarde giunse nel 1847 a 655,838: IL 10% dell’intero bilancio. Una cifra esorbitante, per risarcire, ripeto 50 famiglie, se solo pensiamo che oggi lo Stato italiano investe per l’intera istruzione, per scuola e università poco più dell’8% del budget statale. La pressione fiscale nei confronti dei Sardi continuerà, assolutamente sperequata e sproporzionata rispetto alle reali capacità contributive dei suoi abitanti, dopo l’Unità d’Italia, documentata a più riprese dagli articoli di Antonio Gramsci sull’Avanti. Ma come facevano i Sardi a pagare tutte quelle tasse? Non essendo in grado di pagarle, non le pagavano. Entrava allora in funzione, brutale e cinica, la prassi del sequestro: ti sequestravano (pardon, lo Stato “incamerava”) una casetta che potevi possedere, un orto, il carro a buoi. Francesco Saverio Nitti, presidente del Consiglio tra il 1919-1920 in un’opera (Il Risorgimento) documenta e censisce gli incameramenti (=sequestri) dei beni per chi non ha pagato (o non è stato in grado di pagare) le tasse. Ecco i dati riguardanti gli anni 1885/1897: In Italia vengono sequestrati 52.867 beni In Sardegna 52.080 beni. Insomma nella sola Sardegna la metà estatta dei sequestri di tutta l’Italia! Dopo gli anni analizzati, scriverà Nitti, la situazione per la Sardegna peggiorerà ancora! Bene: e oggi? Si continua su quella strada indicata dai sabaudi.
 
 
 
 
 
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Non paghi le tasse? Ti sequestro la casetta l’orto e il carro a buoi.ultima modifica: 2022-11-11T12:30:31+01:00da zicu1
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