SARDEGNA Quotidiano e la Lingua sarda

IL SARDO

E SOS TEMPOS

MODERNOS

di Francesco Casula

Su questo Quotidiano, per due domeniche di seguito (15 e 22 Gennaio) sono state pubblicate due intere pagine in Lingua sarda. Si tratta, da parte della direzione del giornale di una scelta coraggiosa, anche perché le due pagine con un titolo programmatico significativo “Tempos modernos”, affrontano temi riguardanti appunto la “modernità”: da sa retza (la rete) e dunque i problemi attinenti alla comunicazione on line e all’informatica; alla questione nucleare e la fusione a freddo. Una scelta coraggiosa e quanto mai opportuna anche per cercare di liquidare definitivamente un diffuso luogo comune : essere il Sardo una lingua incapace di esprimere la cultura moderna, da quella scientifica a quella tecnologica, dalla filosofia alla medicina ecc. Si tratta di un pregiudizio non solo diffuso ma, spesso, circuitato ad arte da chi ritiene che la Lingua sarda sarebbe rimasta “bloccata”, cioè ancorata alla tradizione agropastorale, perciò incapace di esprimere la cultura moderna e l’oggi. Intanto non è vero che il sardo sia completamente “bloccato” : termini e modi di dire dell’italiano dovuti allo sviluppo culturale scientifico impetuoso negli ultimi decenni sono entrati nel Sardo, così come termini e modi di dire stranieri – soprattutto inglesi – sono entrati nella lingua italiana che li ha assimilati. Questo “scambio” è una cosa normalissima e avviene in tutte le lingue. E tutti i sistemi linguistici, sia quelli di società “più avanzate”, scientificamente ed economicamente, sia di società “più arretrate” sono in grado di esprimere i più moderni concetti e le più moderne e complesse teorie, prendendo in prestito terminologia e lessico da chi li possiede: come il contadino, che se ha finito l’acqua del proprio pozzo, l’attinge dal pozzo del vicino. A rispondere, a chi parla di incapacità di alcune lingue a esprimere la modernità è l’americano J. Aaron Fishman, il più grande studioso del bilinguismo a base etnica (è il caso della Sardegna) che scrive: “Qualunque lingua è pienamente adeguata a esprimere le attività e gli interessi che i suoi parlanti affrontano. Quando questi cambiano, cambia e cresce anche la lingua. In un periodo relativamente breve, la lingua precedentemente usata solo a fini familiari, può essere fornita di ciò che le manca per l’uso nella tecnologia, nell’Amministrazione Pubblica, nell’Istruzione”.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 24-1-2012

 

 

 

 

SARDEGNA Quotidiano e la Lingua sardaultima modifica: 2012-01-24T17:06:17+01:00da zicu1
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