Un articolo sulla Nuova Sardegna sulla presentazione del libro “UOMINI E DONNE DI SARDEGNA” a Ollolai il 9 Ottobre 2011

 

La Nuova Sardegna 8 ottobre 2011

Uomini e donne della Sardegna

ollolai

 

 

 

OLLOLAI. All’interno dell’evento «Pastores e tenores», verrà presentato domani mattina alle 12, nel salone parrocchiale, l’ultimo libro di Francesco Casula «Uomini e donne di Sardegna» (Alfa editrice). Dopo i saluti del sindaco Marco Columbu e dell’assessore alla Cultura Francesco Barone, Giancarlo Bruschi, già dirigente scolastico e pretore, terrà la relazione sul libro. Saranno presenti l’editore, Maria Marongiu e l’autore che concluderà i lavori. Presiederà l’incontro Tonino Bussu, studioso di lingua e cultura sarda e già sindaco di Ollolai.

Il volume di Casula comprende 15 monografie di uomini e donne sardi illustri: ovvero “de gabbale” (di valore): Amsicora, Eleonora d’Arborea, Sigismondo Arquer, Giommaria Angioy, Grazia Deledda, Antonio Gramsci, Marianna Bussalai, Montanaru, Antonio Simon Mossa, Emilio Lussu, Giuseppe Dessì, Grazia Dore, Francesco Masala, Eliseo Spiga e Giovanni Lilliu. Personaggi tutti che, ognuno a vario titolo e con diverse posizioni, hanno descritto nel tempo, illustrato e rappresentato magistralmente la Sardegna nonché i valori della sua antica civiltà e della sua profonda identità culturale e storica.

L’autore del libro, Francesco Casula, ollolaese, per circa 40 anni ha insegnato negli Istituti superiori. È giornalista pubblicista. Fra l’altro è stato direttore responsabile di Tempus de Sardinnia e del Solco, periodico del Psd’Az. Studioso di storia e lingua sarda, tiene conferenze e corsi di formazione per studenti e docenti.

Eletto nel consiglio regionale nel 2000, è stato per cinque anni membro dell’Osservatorio della lingua e della cultura sarda. Fa parte di molte giurie di premi letterari di poesia sarda, fra cui di quello più prestigioso, il Premio Ozieri. Numerose le sue pubblicazioni uscite nel corso degli anni. (g.m.s.)

 

 

 

Zedda e la Lingua sarda a Cagliari

 

COSE SARDE

SE IL SINDACO

SI DIMENTICA

DELLA LIMBA

di Francesco Casula

Il Sindaco di Cagliari nelle dichiarazioni programmatiche ha disegnato e prefigurato una città più solidale, più pulita, più ecologica, più bella: più vivibile insomma. Di qui l’impegno –ma sono solo esempi- per l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche, la pulizia rigorosa e totale di strade, parchi e piazze, la metropolitana leggera e via elencando. Tutto bene allora? No. Nelle sue dichiarazioni c’è un ciclopico buco nero: manca la Lingua sarda. Neppure menzionata. In ben 45 pagine. Eppure Zedda parla di una città più europea ma nel contempo più sarda. Mi chiedo: senza la lingua? Senza la sua storica dimensione etno-identitaria?

 

Su Comitadu pro sa limba sarda nei giorni scorsi ha ricordato a Zedda che la Lingua sarda è riconosciuta e tutelata dalla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa, dalla legge dello Stato n.482/99 e dalla legge Regionale n. 26/97.  Ebbene su questo versante, Zedda per Cagliari non prevede nulla.

 

Eppure Cagliari, storicamente, è sempre stata bilingue. Talvolta persino tri-quadrilingue. Sigismondo Arquer, vittima dell’Inquisizione  e condannato al rogo in Spagna, intellettuale cagliaritano di statura europea –la sua monografia “Sardiniae brevis historia et descriptio”, venne inserita nella Cosmografia scritta dal famoso Sebastian Münster- conosceva 5 lingue: il catalano, l’italiano, il latino, il castigliano e il sardo. In queste ultime tre lingue ci ha lasciato la preghiera del “Padre nostro”.

 

In lingua sarda scrivono le loro poesie più belle personaggi cagliaritani come Efisio Pintor Sirigu, l’avvocato che fu protagonista della cacciata dei piemontesi da Cagliari nel 1794; come Ottone Bacaredda, sindaco reazionario della città ma gustoso e ironico poeta; come Gaetano Canelles: memorabile una sua poesia intitolata “Su maiolu”.

 

In Sardo casteddaiu scrissero le poetesse Mundula Crespellani, Muscas Aresu e Ferraris Cornaglia; Giginu Cocco e, più recentemente  Aquilino Cannas, poeta di grande estro, che insorge contro i saccheggi consumati sulla natura e sulle bellezze della sua città.

 

Zedda si è dichiarato disponibile ad accogliere contributi che potranno arricchire la sua proposta di nuova Cagliari: per intanto inizi a istituire s’ Ufitziu de sa limba, ormai presente, da anni, in numerosissimi Comuni sardi ma non nella nostra capitale.

 

Pubblicato su Sardegna quotidiano del 7-10-2011

 

 

 

 

 

 

 

 

Eraclito, Cappellaci e l’ambiente

 

L’AMBIENTE SVENDUTO DALLO “SVILUPPISMO”

 

di Francesco Casula

 

Il filosofo Eraclito di Efeso, gran teorico del “panta rei” (tutto scorre), ovvero dell’incessante fluire e divenire delle cose, nella sua concezione relativistica, salvava un unico valore, considerato assoluto, stabile e perenne: l’ambiente.

 

A più di 2.500 anni di distanza, l’intuizione del filosofo greco non pare abbia il consenso, in Sardegna, degli ultimi epigoni dello “sviluppismo”, ancora disposti a barattare l’ambiente con un po’ di occupazione e di crescita economica, peraltro momentanee  e incerte, e di sviluppo, peraltro illusorio ed effimero. Non capendo, fra l’altro, che devastando la natura, dissestando e consumando il territorio, si distruggono, nel tempo, molti più posti di lavoro di quanti non se ne creino. Per non parlare, dei danni profondi agli ecosistemi e alla salute della popolazione.

 

Comunque nonostante inquinamento, brutture e devastazioni ambientali, sfregi profondi al paesaggio e all’ecosistema. la Sardegna, fortunatamente, non è ancora precipitata del tutto nell’inferno industrialista, tutto giocato sullo sfruttamento spietato della natura, del territorio, delle materie prime e delle risorse naturali, teso esclusivamente a produrre merci finalizzate alla realizzazione di un profitto e di un consumo immediato.

 

L’ambiente –pur profondamente  manomesso- rimane ancora la nostra risorsa più pregiata, il “valore” primario che rischiamo però di sbranare se andassero avanti progetti come i 25 campi da golf  o la modifica del Ppr. In cui non è in ballo “Il cambiamento degli infissi della nostra casa” o la “Chiusura di una veranda”: come Cappellaci e la sua Giunta, in una pubblicità ingannevole, annunciano. Bensì ulteriori e massicce colate di cemento, segnatamente nelle coste, per milioni e milioni dimetri cubi.

 

Occorre essere consapevoli che l’ambiente è una risorsa, limitata e irriproducibile. Di qui la necessità di difenderlo con le unghie e con i denti e di conservarlo, valorizzandolo e non semplicemente sfruttandolo e divorandolo.

 

Esso è l’habitat la cui qualità non è un lusso ma la necessità stessa per sopravvivere. Ed il territorio deve essere certo utilizzato anche come supporto di attività turistiche, economiche e produttive ma nel rigoroso rispetto e della salvaguardia del nostro complesso sistema di identità ambientali, paesaggistiche, geografiche, etno-storiche, culturali e linguistiche.

 

Pubblicato su Sardegna quotidiano del 4-10-2011

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Presentazione del libro “Uomini e donne di Sardegna” (Alfa Editrice)

 

 

 

 

 

Il giorno 9 Ottobre alle ore 12 nel Salone parrocchiale di Ollolai verrà presentato l’ultimo libro di Francesco Casula “Uomini e donne di Sardegna” (2^ ed. Alfa Editrice).

Dopo i saluti del Sindaco Marco Columbu e dell’Assessore alla cultura Francesco Barone, il dott. Giancarlo Bruschi terrà la relazione sul libro.

Sarà presente e concluderà l’Autore.

Presiederà i lavori il Prof. Tonino Bussu.

Il volume

“Uomini e Donne di Sardegna – Le controstorie” di Francesco Casula comprende 15 monografie di Uomini e Donne sardi illustri: ovvero de gabbale (di valore):

Amsicora – Eleonora d’Arborea – Sigismondo Arquer – Giommaria Angioy – Grazia Deledda – Antonio Gramsci – Marianna Bussalai – Montanaru – Antonio Simon Mossa – Emilio Lussu – Giuseppe Dessì – Grazia Dore – Francesco Masala – Eliseo Spiga – Giovanni Lilliu.

Personaggi che hanno descritto, illustrato e rappresentato magistralmente la Sarde­gna e i valori della sua civiltà e della sua identità, sapendo -come scrive il compianto Antonello Satta- “andare per il mondo con pistoccu in bertula, perché proprio in questo andare per il mondo, mostrano le stimmate dei sardi e, quale che sia lo scenario delle loro opere, vedono la vita alla sarda”.

 

 

Il volume

 

“Uomini