L’ANTIFASCISMO E’ MORTO’?

 

FESTE SCAMPATE

 

1 MAGGIO SALVO

 

25 APRILE PURE

 

E L’ITALIA CHISSA’

 

di Francesco Casula 

 

Pare che le Festività civili siano salve. Hanno rischiato di essere sacrificate sull’altare delle bronzee leggi della produttività e del mercato. Volevano infatti, ex lege, liquidare ricorrenze come il 25 Aprile e il 1° Maggio, cariche di alti significati simbolici e degli stessi valori fondativi della Costituzione italiana. Semplicemente per “fare cassa”. Fortunatamente qualcuno ha avuto scampoli di resipiscenza. Tutto bene allora? No. Permane forte il pericolo che tali valori: il lavoro come l’antifascismo, vengano liquidati, de facto.

 

Segnatamente per quanto attiene all’antifascismo non possiamo infatti dimenticare che da anni ormai monta un’onda revisionista che vorrebbe abrogare la ricorrenza del 25 Aprile o, per lo meno, una volta sterilizzata, ridurla a rito unanimistico, puramente celebrativo.

 

Non possiamo infatti dimenticare che anche recentemente, abbiamo avuto sinistre e inquietanti avvisaglie in tal senso: così un parlamentare ha proposto che venga abolito il divieto costituzionale di “ricostituzione del partito fascista” e altri che i “repubblichini” vengano equiparati ai partigiani, dal punto di vista pensionistico.

 

E’ stato anche detto che il Fascismo è morto e l’Antifascismo è roba vecchia, consegnata ormai al passato remoto.

 

Può darsi. Ma pensiamo veramente che siano morte e sepolte le coordinate ideologiche, culturali e persino economiche e sociali che hanno fatto nascere, alimentato e fatto crescere e vivere il fascismo? Pensiamo sul serio che la cultura – o meglio l’incultura – della guerra e della violenza, del sopruso e del privilegio, della sopraffazione e dell’intolleranza, dell’ipocrisia e del perbenismo, del servilismo e dell’informazione velinara, sia morta per sempre?

 

Che si continui dunque nella celebrazione del 25 Aprile soprattutto come occasione di studio del nostro passato. Ma in modo particolare disseppelliamo e studiamo gli eroi sardi della libertà e dell’antifascismo: da Gramsci a Lussu, da Bellieni a Puggioni, a Efisio Melis, il primo martire sardista antifascista che il 26 Novembre del 1922 viene ferito a morte da un fascista a cavallo, che gli conficca nel petto la lancia del gagliardetto, davanti al quale il giovane di Monserrato si era rifiutato di togliersi il capello.

 

O questa storia dobbiamo dimenticarla, magari per giustificare e avallare la miseria politica del presente? 

 

 

 

Pubblicato su Sardegna quotidiano del 6-9-2011

 

 

 

 

 

L’ANTIFASCISMO E’ MORTO’?ultima modifica: 2011-09-06T10:17:06+02:00da zicu1
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