L’Odissea per i giganti di pietra

 

 

L’Odissea per i giganti di pietra

361974592.jpgsudLa vicenda dei giganti di pietra di Monte ‘e Prama può essere assunta come paradigma e insieme come pregnante metafora della storia della Sardegna: interrata, sconosciuta e taciuta. Una storia che finalmente dovrà essere dissepolta, riscritta e studiata. Senza enfatizzazioni etnocentriche ma anche senza complessi e sensi di “vergogna di sé”. Una storia dissimile e dissonante rispetto alla coeva storia mediterranea ed europea, che ha visto i sardi ora, per interi millenni, indipendenti e sovrani; ora, sottoposti a interminabili momenti di dominazioni esterne, spesso violente e ottuse, alternando sussulti di resistenze e di rivolte, con la schiena dritta; a cadute integrazionistiche e umilianti rassegnazioni, con il capo piegato. Ma dicevo della vicenda dei giganti di pietra: eccola. Nella lontana primavera del 1974 un contadino di Cabras nel Sinis, per caso, con l’aratro, mentre lavora il suo terreno, cozza contro una testa di pietra con gli occhi sbarrati. La scoperta viene segnalata alle autorità competenti e fin dal 1974 iniziano gli scavi, condotti da Lilliu e da alcuni docenti e allievi dell’università di Cagliari, che poi verranno proseguiti nel 1979 sotto la direzione di Carlo Tronchetti, portando alla luce i frammenti di 32 statue, oltre 4 mila. Sciaguratamente, per ben 32 anni essi verranno abbandonati, a sgretolarsi, negli scantinati bui e umidi del Museo archeologico di Cagliari. Perché? “Non sembrava un ritrovamento così importante” e “mancavano gli spazi … oltre che i soldi”: fu la risposta ufficiale. Dopo decenni la Sovrintendenza ai beni archeologici di Sassari e Nuoro assegna un appalto da un milione e 6oo mila euro per restauro, ricomposizione e musealizzazione dei reperti a Li Punti a Sassari, dove vengono ricoverati. Oggi, a restauro finito, l’odissea delle 32 statue di pietra arenaria non sembra finita. Non c’è accordo su dove portarli: le si vorrebbe divise fra Cabras e Cagliari. Che si portino subito a Cabras, dove sono state ritrovate. E soprattutto che si inizi a rivedere vecchie certezze storiche e archeologiche “perché –come ha affermato Maria Antonietta Boninu, responsabile del progetto- se tutte le evidenze scientifiche fin qui raccolte verranno finalmente riordinate andrà riscritta la storia dell’arte, perché si dovrà rimettere in discussione il primato della Grecia sulla statuaria del Mediterraneo”. (Francesco Casula, storico)

Da Il Giornale di Sardegna del 25/05/2010

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La Odisea de la piedra gigante
La historia del gigante Stone Mountain ‘y Prama puede ser tomado como un paradigma y punzante como una metáfora de toda la historia de Cerdeña, subterráneo, desconocido y no se habla. Una historia que finalmente será excavado, estudiado y redactado de nuevo. Sin destacando etnocéntrico, pero también sin complejo significado de “avergonzados de sí mismos.” Una historia diferente y disonante que lo contemporáneo del Mediterráneo y la historia de Europa, que vio los sardos ahora, desde hace milenios entero, independiente y soberano, y ahora, sometidos a interminables momentos de dominación externa, violenta y, a menudo obtusos, alternando los espasmos de la resistencia y la rebelión con la espalda recta, y cae su dimisión humillante integrazionistiche, la cabeza inclinada. Pero me contó la historia de los gigantes del rock: aquí está. En la primavera lejana de 1974 un agricultor de Sinis Cabras, por casualidad, con el arado, mientras trabajaba sus tierras, los enfrentamientos con una piedra la cabeza con los ojos fijos. El descubrimiento es reportado a las autoridades y comenzar las excavaciones desde 1974, dirigido por Lilliu y algunos profesores y estudiantes de la Universidad de Cagliari, que luego se continuará en 1979 bajo la dirección de Charles Tronchetti, sacando a la luz fragmentos de 32 estatuas, en 4000. Por desgracia, durante 32 años van a ser abandonados, a desmoronarse, en el sótano oscuro y húmedo del Museo Arqueológico de Cagliari. ¿Por qué? “Parecía un descubrimiento muy importante” y “carecía del espacio … el dinero” fue la respuesta oficial. Después de décadas, la Superintendencia de Patrimonio Cultural de Sassari y Nuoro adjudicado un contrato por un millón y 6oo mil euros para la restauración, reconstrucción y el museo de artefactos en Li Punti Sassari, donde están hospitalizados. Hoy en día, restauración terminada la odisea de los 32 estatuas de arena no parece terminado. No hay acuerdo sobre dónde tomar: sería usted divide entre las Cabras y Cagliari. ¿Qué conduce inmediatamente a Cabras, donde fueron encontrados. Y sobre todo para que la gente comenzará a revisar las viejas certezas de histórico y arqueológico “porque, como dijo María Antonieta Boninu, el proyecto-si todas las pruebas científicas recogidas hasta ahora por fin se reordenan reescribir la historia del arte, porque va a poner en tela de juicio la primacía de la escultura griega en el Mediterráneo “.
(Casula Francisco, Ciudad)

L’Odissea per i giganti di pietraultima modifica: 2010-05-26T11:57:00+02:00da zicu1
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