Il vizio di Onesicrito dei partiti italiani

Il vizio di Onesicrito dei Partiti italiani.

Il cantiere delle sinistre e la “questione nazionale sarda”

di Francesco Casula

Un certo Onesicrito tra il 332 e il 336 a.c. aveva visitato l’India al seguito di Alessandro Magno, riportandone descrizioni alquanto fantasiose, che misero a  lungo fuori strada i geografi dell’epoca.

I partiti italiani– segnatamente quelli di impronta più statalista –per decenni ci hanno dato della “Questione sarda” una descrizione alquanto “fantasiosa”- un po’ come Onesicrito aveva dato dell’India, riducendola a un semplice frammento o appendice della “Questione meridionale”. O in ogni caso in questa affogandola e sciogliendola.

Non solo: la Sardegna è stata considerata –come del resto l’intero Meridione- esclusivamente dal punto di vista economico ed economicistico. Ovvero “sottosviluppato” perché atavicamente arretrato, semifeudale, ancora precapitalistico. Tale tesi si rifaceva a Federico Engels che in una celebre lettera a Filippo Turati sosteneva appunto che il Mezzogiorno d’Italia soffriva per la mancanza di uno sviluppo capitalistico e di una rivoluzione borghese.

Trascurando o negando l’insieme degli aspetti etnoculturali e linguistici di una Comunità etnica –come definirà Antonio Simon Mossa la nostra Isola- ben distinta dalle altre componenti dello Stato Italiano.

La Sardegna infatti subisce un doppio sfruttamento: uno economico e sociale come colonia interna dello Stato Italiano; e uno politico e culturale come nazione oppressa dallo stesso Stato, che nonostante i ritocchi e gli imbellettamenti, rimane ancora brutalmente e pervicacemente unitario, accentrato e centralistico.

Senza partire da questo dato, ogni progetto, ogni “cantiere” che si ponga l’obiettivo di dar vita a una Sinistra nuova e rinnovata, italiana o europea, è impresa vana e destinata comunque al fallimento. Oltretutto nella storia della sinistra ci sono precedenti illustri nella direzione del riconoscimento delle minoranze nazionali e del federalismo.

Nel 1899 al Congresso socialista austriaco venne approvato un programma di ristrutturazione dello stato austriaco in senso nazionale e federale, finalizzato a creare uno stato federativo delle nazionalità e una federalizzazione dello stesso Partito socialista. Sempre in quello stesso Congresso si affermò che la soluzione della Questione nazionale fa parte degli interessi del proletariato ed è compito del movimento socialista ed operaio coltivare e sviluppare la specificità nazionale di tutti i popoli dell’Austria.

La posizione degli austromarxisti era in sintonia del resto con il Marx più autentico e rivoluzionario: quello insomma che sosteneva che un popolo che opprime un altro popolo non può mai essere libero e che a proposito della Questione Irlandese scriveva: la vittoria della classe operaia inglese non può risolvere la questione irlandese, sarà invece la soluzione della questione irlandese a favorire o meglio rendere possibile la vittoria della classe operaia inglese.

Occorrerà partire da questo Marx e dal federalismo degli austromarxisti nel ripensare e ri-costruire una nuova sinistra, abbandonando definitivamente tutta la paccottiglia statalista e centralista, negatrice delle minoranze nazionali, delle etnie minori, delle nazioni senza stato. Quel “centralismo”, di provenienza engelsiana, che in Italia ha plasmato la sinistra nel suo complesso e che pare duro a morire.

Ecco che cosa scriveva Engels nel lontano 1847: il proletariato può utilizzare soltanto la forma della repubblica una e indivisibile. E non solo ha bisogno dell’accentramento com’è  avviato dalla borghesia, ma dovrà addirittura portarlo più avanti…il federalismo è semplice espressione di anacronistici particolarismi provinciali.

Occorrerà che “il cantiere delle sinistre” scelga in modo netto e deciso fra il federalismo austromarxista e l’ipercentralismo borghese e autoritario di Engels: nei suoi programmi come nella sua organizzazione. Solo così –fra l’altro- sarà possibile un fruttuoso dialogo e persino unità d’azione con il variegato movimento nazionalitario, sardista e indipendentista presente in Sardegna.

(Pubblicato su Liberatzione sarda del mese di Giugno)

Il vizio di Onesicrito dei partiti italianiultima modifica: 2007-06-25T10:10:00+02:00da zicu1
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