Lettere

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Cristiano Sabino, dirigente di A Manca pro s’Indipendentzia scrive a Francesco Casula in merito all’articolo “Indipendentisti, microspie e non violenza” pubblicato su Il Sardegna il 31-3-09

 

Gentile Prof. Casula

 

ho letto il suo articolo e la ringrazio a nome mio e di tutti i compagni per la sensibilità che ancora una volta ha dimostrato nel difendere i diritti civili e politici in questa strana terra, dove risulta impossibile elaborare una teoria di liberazione senza essere perseguitati, additati e senza rischiare la propria libertà. Il cammino che abbiamo intrapreso è ancora lungo,dobbiamo migliorare, imparare a lavorare con la nostra gente, ma la linea progettuale che fa leva sui valori profondi della
liberazione nazionale congiunta alla liberazione sociale è
corretta e risponde ad un bisogno comunitario del nostro
popolo.Non siamo pazzi, criminali, terroristi o invasati!
Siamo semplicemente persone sensibili alle drammatiche
contraddizioni storiche, etiche, politiche ed economiche che i
sardi vivono giorno per giorno e siamo convinti che lavorare
al loro e nostro riscatto non sia solo possibile, ma doveroso
e quindi ci impegnamo a fondo su questa strada che
riconosciamo come giusta e non ulteriormente prorogabile.
per questo motivo, e le assicuro non si tratta di retorica o
verbalismo, posso assicurarle che la repressione non ci
fermerà, perché ci sono valori non mediabili come la libertà
di espressione e partecipazione politica e il diritto-dovere
ad impegnarsi per l’emancipazione sociale e nazionale.
La ringrazio di cuore per le sue parole semplici e chiare,
esempio di rara onestà intellettuale e civile in un mondo
ormai votato alla paura, all’oscurantismo e alla devozione
sempre più cieca nei confronti del potere.


Cristiano Sabino a nome di tutta la sinistra indipendentista sarda